SERAVEZZA. Sta per rientrare sulla Terra il satellite denominato GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), lanciato il 17 marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale, precisa e ad alta risoluzione, del geoide terrestre. E anche il centro di protezione civile della Versilia resta all’erta.

Nell’ultimo aggiornamento fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) la finestra temporal ipotizzata per il rientro incontrollato del satellite è stata spostata in avanti rispetto alle precedenti comunicazioni, aprendosi alle 22 di oggi, sabato 9 novembre, e chiudendosi alle 13 di lunedì 11.

Al momento la finestra temporale prevista per la ricaduta dei frammenti che potenzialmente potrebbe interessare una serie di Regioni e/o porzioni di esse tra cui la Toscana, è quella del: 10 Novembre 2013 con apertura ore 08:26 e chiusura ore 09:26 (ora locale) 

Rimane, comunque, alta l’incertezza sia sul comportamento che terrà il satellite GOCE sia sulla traiettoria che seguirà nel suo rientro incontrollato poiché, pur essendo senza carburante, non ha ancora perso il controllo del suo assetto.

L’ESA prevede che la maggior parte del satellite GOCE, che non contiene materiale pericoloso, si disintegrerà nell’atmosfera e che solo alcune parti (di cui la più pesante non dovrebbe superare i 95 kg) potrebbero resistere fino all’impatto con la superficie terrestre.

Dal Dipartimento Protezione Civile fanno sapere che: Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto, non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi. Tuttavia, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nel corso degli intervalli temporali di interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:

– è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi

chiusi;

– i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i

solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture,

si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

– all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale

impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi)

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