VIAREGGIO. La presidenza del Consiglio è vicina ai familiari delle vittime della strage di Viareggio e condivide la loro richiesta di giustizia. La costituzione di parte civile ”non serve ad assicurare l’accertamento della verità e delle responsabilità”, ma a ”ottenere il risarcimento dei danni” e da parte del Gruppo Fs ”c’è stata una proposta che offriva l’integrale risarcimento del danno”. Lo scrive il premier Enrico Letta in una lettera al quotidiano ‘Il Tirreno’.

Alla luce della proposta di Fs, ”presunto autore dei reati”, continua Letta, lo Stato ”non avrebbe potuto costituirsi in giudizio, per chiedere un risarcimento che veniva offerto, appunto, fuori dal processo”.

Il presidente del Consiglio risponde alla lettera di Marco Piagentini, sopravvissuto insieme al figlio Leonardo al disastro del 29 giugno 2009, costato la vita alla moglie e agli altri due figli, che si è fatto portavoce della protesta dei familiari delle vittime per la mancata costituzione di parte civile dello Stato al processo per la strage.

Il Governo, spiega Letta, ”destinerà risorse di importo analogo al risarcimento offerto nella proposta di Fs – dunque, circa 15 milioni di euro complessivi – al finanziamento di interventi di protezione civile a sostegno delle popolazioni colpite da eventi drammatici e così dolorosi”.

L’accertamento delle responsabilità, continua, ”compete solo ed esclusivamente all’azione esercitata, davanti al giudice e col doveroso rigore, dal Pubblico Ministero”, quindi in aula ”lo Stato è presente attraverso il potere cui è demandata, per Costituzione, la responsabilità di fare giustizia”.

”La mia di vicinanza” ai familiari delle vittime, conclude, ”la ribadisco anche attraverso questo intervento pubblico perché formalmente, con un processo in corso, non ho altra strada da percorrere se non quella del sostegno personale”.

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