VIAREGGIO. La bioingegneria per “curare” le fragilità del territorio. Gli agricoltori-custodi pensano al “vetiver”, rimedio verde e sostenibile per contrastare fenomeni franosi, “fortificare” gli argini dei corsi d’acqua, decontaminare i terreni e contrastare l’erosione delle spiagge. Il vetiver può essere impiegato per stabilizzare pendii a rischio, controllare l’erosione superficiale, rinforzo strutturale di argini e abitazioni, depurazione e lotta alla desertificazione. Una soluzione a “portata di mano” ma fino ad oggi sottovalutata e sottostimata, il vetiver ha le caratteristiche per contribuire a ridurre le percentuali di rischio idrogeologico.

Il Vetiver è una pianta erbacea che viene utilizzata in ingegneria verde in tutto il mondo, in particolare nei paesi ad alto rischio idrogeologico, come strumento per il consolidamento e la conservazione del suolo; grazie ad una crescita rapida ed in verticale ha la caratteristica di possedere un apparato radicale molto profondo che può raggiungere addirittura cinque metri; estremamente resistente, si adatta a qualsiasi clima, da meno 10 a più 60 gradi, le sue radici sono sottili, omogenee e molto forti e, proprio per queste caratteristiche, sono capaci di fissare qualsiasi terreno. Una soluzione che gli agricoltori-custodi di Coldiretti che sostengono la lista “Ambiente, Sicurezza e Sviluppo” sono pronti a proporre, in sostituzione del cemento e di altri rimedi invasivi, nel nuovo corso del Consorzio di Bonifica Toscana Nord che nascerà dopo le elezioni di sabato 30 novembre.

Quattro i rappresentanti del mondo dell’agricoltura inseriti nella lista (Francesco Grossi nella prima sezione; Giovanni Matteo Tori e Andrea Miglioli nella sezione seconda, ed appunto Guido Bertacca nella terza) che se eletti, senza percepire nessun gettone di presenza, saranno gli “ambasciatori” dell’agricoltura all’interno dell’assemblea consortile che avrà il compito della gestione della manutenzione ordinaria del territorio e degli interventi da attivare. I quattro candidati dell’agricoltura hanno fatto visita negli scorsi giorni all’azienda agricola “Vetiver Toscana”, che si trova a Massa finita negli scorsi mesi anche sui Tg nazionali per la sua forte vocazione innovativa, per valutarne un possibile utilizzo con un occhio al notevole “risparmio” che il vetiver assicura in sostituzione del cemento.

“Il nostro contributo – spiegano gli agricoltori-custodi – andrà nella direzione di potenziare l’adozione di tecniche di ingegneria naturalistica la dove è possibile. Purtroppo – fanno presente – fino ad oggi questa soluzione offerta dalla natura non è stata presa in adeguata considerazione quando in tutto il mondo è uno strumento efficace di bonifica”. Gli agricoltori candidati alle elezioni di sabato 30 novembre puntano a portare in seno al nuovo organo di gestione del nuovo Consorzio, la competenza, il buonsenso e l’esperienza contadina, e soprattutto, la profonda conoscenza del territorio e delle sue criticità.

Insieme alla bioingegneria gli agricoltori custodi di Coldiretti puntano a valorizzare la biomassa legnosa derivante dal taglio in alveo trasformando un “rifiuto” in una “risorsa” se valorizzata all’interno di una filiera di produzione di biomasse (ad esempio pellet e cippato).

 

Modalità ed informazioni

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bio-ingegneria bonifica Coldiretti vetiver

ultimo aggiornamento: 27-11-2013


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