VIAREGGIO. Ad oggi, ancora una volta i dipendenti della Clean Company non sono stati retribuiti del mese di ottobre e i lavoratori sono sempre più arrabbiati, poiché oltre a non avere lo stipendio dovuto, non hanno neppure i soldi per andare a lavoro, per ignorare i propri impegni, ma tengono duro solo perché sembra che alla fine di dicembre, finalmente questa società lascia il posto ad altra azienda, che auspichiamo sia di un’altra pasta.

Umberto Marchi della Filcams Cgil è rammaricato ma non rassegnato, “Clean Company afferma, è una società che per il bene dei lavoratori, speriamo stia lontana dalla nostra provincia, fanno accordi e non li rispettano, ci siamo trovati male con loro, è una società scorretta, i lavoratori a causa di quest’azienda, ne hanno risentito praticamente per tutto l’appalto.

È inammissibile questo comportamento continua Marchi, non pagano i lavoratori nei tempi previsti e poste italiane non si interessa di niente, più volte l’abbiamo chiamata in causa, senza mai dare una risposta, senza mai presentarsi neppure a tavoli Istituzionali, se la società di pulizie è scorretta, poste italiane sembra regga il gioco, non si interessano minimamente del personale che pulisce i loro uffici, sono solo molto bravi ad aprire note negative per uffici poco e mal puliti, loro che per primi tagliano le ore delle pulizie, lasciando sempre con meno stipendio i lavoratori di queste società e non si preoccupano neppure se queste società di servizio pagano correttamente i loro lavoratori, ma pronti a telefonarci appena si indice uno sciopero e redarguirci.

Ci meravigliamo anche della prefettura, anche loro sempre attenti come le poste a telefonarci appena si indice uno stato di agitazione, il bisogno di chiudere vertenze in maniera positiva evidentemente paga, ma di fatto, non sono mai riusciti a metterci al tavolo insieme a poste italiane, noi sempre disponibili, gli altri tanti bei discorsi, ma mancano fatti concreti.

Belle parole vengono sempre anche dalla commissione di garanzia per il diritto di sciopero, afferma il sindacalista, anche qui si tenta di applicare la legge, quella sanzionatoria contro le Organizzazioni Sindacali, anche dopo la nostra audizione a Roma del 18 u.s., ma a rimetterci come al solito sono sempre i più deboli, coloro che già hanno stipendi medi di 300/400 euro al mese, che non arrivano a fine mese a cose normali e con le mancate o ritardate retribuzioni, devono sempre più soffrire.

Care Istituzioni, care poste italiane, vero che si vive in un mondo di egoismo e che ognuno pensa a se stesso, ma è il nostro compito far rispettare leggi, disposizioni, accordi, noi facciamo il nostro lavoro, conclude Umberto Marchi e vorremmo da parte vostra una spalla per portare a casa quei diritti che società come la Clean Company mettono sempre in discussione, ricordo che questa società per contratto nazionale dovrebbe pagare al massimo il 15 di ogni mese, l’abbiamo spostato al 20 perché dicevano che il 15 avevano difficoltà e invece oggi 2 dicembre, i lavoratori ancora  attendono i soldi. Che dire, se non lavoriamoci tutti insieme per tutelare questi dipendenti, queste cose non possono accadere, il lavoro non è un hobby, ma una necessita di sostentamento e ci piacerebbe che questa necessità la capissero tutti, siamo subito disponibili a chiamare i solido le poste, ma vorremmo che ognuno risponda del proprio.”.

(Visitato 12 volte, 1 visite oggi)

Scomparso ottantenne nel pisano, soffre di Alzheimer

Un nuovo microscopio per la chirurgia al Versilia