PIETRASANTA. La due giorni di studio e discussione sulla scultura in marmo tra Gotico e Rinascimento –  organizzata dal Parco delle Alpi Apuane – si è conclusa con importanti contributi e stimoli per ulteriori ricerche. È un’iniziativa che si è posta in primo piano nel calendario dei 500 anni del Lodo di Leone X, portando nuove conoscenze e riletture di fatti ritenuti a torto assodati. Tra le novità di rilievo si pone l’attribuzione di due lunette in bassorilievo, che ornano la facciata del Duomo di S. Martino di Pietrasanta, sopra l’apertura centrale e su quella di destra. Opere della metà del Quattrocento, sono state variamente e fantasiosamente attribuite, a questo o a quell’autore, con pochi riscontri documentali e deboli letture critiche.

Merito invece dell’arch. Andrea Tenerini dell’Istituto Storico Lucchese aver saputo individuare il probabile autore in un artefice della conosciuta famiglia dei Pardini di Pietrasanta, marmorai per tradizione. Si tratta di Domenico di Bartolomeo, nipote di Bonuccio Pardini, formatosi come scultore nei cantieri della Cattedrale e di Palazzo Guinigi di Lucca. Emigrato per alcuni anni a Bologna e in Emilia al seguito di Jacopo della Quercia, fece ritorno a Pietrasanta verso il 1445. Qui divenne Operaio del Duomo e porò anche a termine la costruzione della cupola. Le due lunette, raffiguranti la “crocifissione” e la “pietà”, sono dunque assegnabili allo Domenico di Bartolomeo di Bonuccio Pardini.

Era destino che il 2013 fosse l’anno delle lunette della piazza del Duomo di Pietrasanta.

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ultimo aggiornamento: 14-12-2013


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