VIAREGGIO. “Più volte ho avuto occasione di segnalare ad ogni livello lo stato dell’ordine pubblico nella mia città e devo anche sottolineare, a riguardo, l’attenzione e la sensibilità allora dimostrata dal Prefetto di Lucca, la dottoressa Giovanna Cagliostro, della quale ho molto apprezzato e condiviso l’impostazione tesa a considerare la sicurezza di una comunità come una questione globale, che investe cioè tutti gli aspetti della convivenza civile. Un contesto che ovviamente implica anche un adeguato presidio del territorio, una progettazione di adeguati interventi, ma forse soprattutto un’attenta, perseverante azione di prevenzione.” Così scrive Manuela Granaiola, senatrice viareggina del Pd, in una lettera indirizzata al ministro degli interni Angelino Alfano.

“Purtroppo la cronaca cittadina continua ad essere segnata dal moltiplicarsi di episodi di violenza: risse, rapine sempre più audaci e scontri che evidenziano le conseguenze di un crescente degrado della città. L’aggravarsi della situazione della sicurezza a Viareggio trova forse una controparte nell’aggravarsi della situazione economica e sociale di un paese che subisce pesantemente i colpi di una crisi drammatica; ma nessuna giustificazione può e deve essere tollerata senza assumersi la responsabilità di recare danni difficilmente riparabili nel tessuto sociale e civile di una comunità.

“Al centro di questi fatti Piazza Dante, le pinete, ed alcuni quartieri che fino a qualche anno fa erano assolutamente tranquilli. Il moltiplicarsi degli episodi criminosi dovrebbero essere seguiti con molta attenzione e perseguiti con la massima fermezza. Viareggio, città turistica per eccellenza, non può permettersi di veder segnata la propria immagine dal ripetersi di fatti di ordinaria delinquenza. Ma oltre l’immagine turistica occorre soprattutto tutelare la vita e la tranquillità di tutti i cittadini.

“Le risparmio il lungo, lunghissimo elenco dei titoli di cronaca che ormai quotidianamente ci segnalano un crescendo più che preoccupante. Occorre intervenire prima che la situazione sfugga completamente al controllo ed alla possibilità concreta di combattere ogni presenza delinquenziale. Insisto, in questa situazione ritengo fondamentale agire per prevenire.

“Da tempo, a Viareggio, denuncio con forza i rischi connessi all’apertura di una sala scommesse proprio in Piazza Dante, afflitta da giornalieri atti di comune violenza e sopraffazione; un luogo già segnato dalla presenza di un money trasfert, due kebab, stazionamenti incontrollati, furti e spaccio.

“Nessuna di queste attività, escluso ovviamente gli stazionamenti, i furti e lo spaccio, dovrebbe essere considerata, di per se, criminogena, ma il contesto, incontrollato per troppo tempo, ha determinato una situazione insopportabile: non proprio un esempio di felice convivenza.

“L’ipotesi della prossima apertura anche di una sala scommesse nella stessa piazza ha quindi provocato sconforto ed ha alimentato nuova, comprensibile rabbia tra i residenti. Oggi mi è giunta notizia che il questore di Lucca Claudio Cracovia abbia definitivamente concesso il permesso per l’apertura della sala scommesse: per sua dichiarazione non esistono norme che possano impedirla a priori. È mia opinione che si tratti semplicemente di una capitolazione, di un bell’esempio di prevenzione mancata: non è improbabile che tra qualche tempo saremo ancora tutti costretti a prendere atto di aver commesso un ennesimo grave sbaglio.

“La presente è per chiederle un’attenta verifica se effettivamente non esistano le condizioni per evitare il rischio di dar vita ad un ennesimo, pericoloso punto di aggregazione in un luogo di per se già turbolento e che ormai da anni vive una situazione di insicurezza – percepita e sostanziale – fortissima.

“Questo ennesimo fatto contribuisce a creare negli abitanti della zona sfiducia nelle istituzioni; incrementa l’insicurezza reale e ne moltiplica la percezione come mai era accaduto in passato. Nel contempo, essendo Piazza Dante una delle porte d’ingresso della città, sottolineo che fatti come questi concorrono a rendere più debole la competitività della città anche come destinazione turistica.”

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