FIRENZE. “Al pronto soccorso dell’ospedale Versilia è stata prestata tutta l’assistenza necessaria alla madre della consigliera della Regione Lombardia Maria Teresa Baldini. La documentazione è a disposizione di chi ha diritto a consultarla, in piena trasparenza, disponibilità e cortesia, come nostra abitudine. Meraviglia semmai il fatto che la consigliera si sia avvalsa con insistenza del suo ruolo istituzionale per avere per telefono tutte le informazioni che peraltro erano già state date alla sorella, che aveva accompagnato la madre al pronto soccorso, insistendo ripetutamente dopo le normali informazioni”.

L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni interviene sulla vicenda segnalata dalla consigliera della Regione Lombardia Maria Teresa Baldini, secondo la quale la madre, presentatasi il 2 gennaio al pronto soccorso dell’ospedale Versilia, non avrebbe ricevuto l’assistenza necessaria. Per questo Baldini, eletta nella lista Maroni Presidente, ha chiesto al ministro Beatrice Lorenzin e al presidente Enrico Rossi l’invio di ispettori al pronto soccorso del Versilia.

“Come risulta dalla documentazione agli atti – chiarisce l’assessore Marroni – la signora I.P., madre della consigliera Baldini, è stata tempestivamente presa in carico al pronto soccorso del Versilia, e le è stato assegnato un codice di accesso giallo (segni vitali stabili), in base ai criteri di triage a valenza nazionale e regionale. Dopo soli 15 minuti dalla registrazione al triage, il medico del pronto soccorso aveva già visitato la paziente, scritto sul computer quanto rilevato dall’anamnesi e dall’esame obiettivo, e richiesto numerosi accertamenti. Anche se la consigliera Baldini è un medico, mi permetto di farle notare che forse per telefono risulta difficile rendersi conto di una situazione meglio di quanto possano fare gli operatori che sono a contatto con la paziente”.

(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

Quanto alle informazioni chieste per telefono, con insistenza, da Maria Teresa Baldini, “la signora I.P. era accompagnata da un’altra figlia – sottolinea l’assessore – che le è stata vicina durante tutta la permanenza al pronto soccorso e alla quale sono state comunicate tutte le informazioni in merito al caso”.

“Il caso della signora I.P. – conclude l’assessore Marroni – è stato trattato con tempestività e adeguatamente, sia dal punto di vista assistenziale che da quello etico-relazionale”.

Quanto poi all’invito della consigliera Baldini a visitare i pronto soccorso della Lombardia, “Noi conosciamo bene i pronto soccorso della Lombardia – dice l’assessore Marroni -, regione dotata di una sanita’ eccellente, in quanto è prassi del nostro sistema osservare e valutare continuamente le organizzazioni degli altri sistemi, per confrontarsi e trovare spunti di miglioramento. Non sembra però questo il caso che possa indurre a un ripensamento del nostro sistema, dato che, in base alle relazioni e alla documentazione, risulta che tutto sia avvenuto secondo quanto necessario e appropriato”.

(Visitato 37 volte, 1 visite oggi)

Contratti di solidarietà, Rossi: “Preoccupati per il taglio del 10% da parte del governo”

“Abolire subito la riforma delle Province”