VERSILIA. La segnalazione del Parco era arrivata alla Regione Toscana nel 2002. Quel faggio prossimo al Rifugio UOEI “La Fania”, lungo il sentiero 124 che conduce a Mosceta, meritava di essere inserito nell’elenco regionale degli alberi monumentali. Una pianta maestosa, alta circa 25 metri e con una circonferenza di oltre 4, era già stata ignorata nel primo elenco del 1999 e in quello del 2002, per continuare ad essere dimenticata anche nel successivo aggiornamento del 2006.

Al contrario, questo individuo maestoso era stato preso in considerazione da precedenti cataloghi di alberi monumentali. Nel 1986, Tomei, Marracci e Vanni inserivano “La Fania” – perché così da tutti conosciuta – tra gli esemplari di interesse paesaggistico e naturalistico della dendroflora della Provincia di Lucca. Poi, nel 1992, lo stesso faggio veniva elencato nel Catalogo degli alberi monumentali dell’Italia centrale, a cura del Ministero dell’Ambiente.

Le sollecitazioni al suo riconoscimento presso la Regione sono state continue nel tempo, soprattutto quando la malattia ha cominciato a diradare la chioma e a seccare i rami. Parco ed UOEI volevano così significare l’importanza e il valore del gigantesco faggio e sensibilizzare tutti ad un intervento fitosanitario risolutore.

Il riconoscimento tardava a venire, ma non purtroppo il ferale responso dei tecnici dell’ARSIA, che hanno sentenziato la sua non lontana fine e l’impossibilità di salvarlo.

“Gli ultimi anni  – scrivono dal  Parco Regionale delle Alpi Apuane – sono stati una progressiva e lenta agonia, con rami stramazzati pericolosamente al suolo e all’improvviso. Nel momento in cui l’albero moriva, è partito il procedimento autorizzativo per il suo abbattimento, poiché sempre prevale la sicurezza di uomini e cose.

Per scrupolo, pochissime settimane fa, il Parco ha avvertito anche l’Ufficio regionale per bloccare – se mai fosse andato avanti – l’iter di inserimento nell’elenco degli alberi monumentali. La risposta è stata tranquillizzante, dopo la segnalazione dell’imminente morte dell’albero: “Non vi preoccupate”.

Non ci siamo affatto preoccupati, ma molto stupiti nel leggere il decreto n. 5717 del 23 dicembre 2013, che inserisce “la Fania” al n. 70 dell’elenco regionale degli alberi monumentali della Regione Toscana.

A molti è sembrato uno scherzo beffardo della burocrazia; per noi è pur sempre una medaglia alla memoria del gigantesco faggio che dominava le pendici occidentali della Pania della Croce.

La fortuna ha voluto che, di lato al vecchio patriarca, sia presente un altro esemplare meno imponente e più giovane, chiamato negli anni a sostituirlo nel ruolo di sentinella del Rifugio UOEI.

Tuttavia, “La Fania” rimane in noi come ricordo indelebile di escursioni nell’Alpe di Pruno, di brevi soste alla sua ombra per poi riprendere il cammino, di pranzi al sacco, di “castagnate” e di giochi davanti al suo Rifugio.

“La Fania” rimane in noi come ricordo di anni imponenti e vigorosi che non ritornano”.

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