FIRENZE. “Constatare che la Toscana ha retto meglio di altre regioni all’impatto della crisi, non può farci perdere di vista  che proprio le piccole imprese, i loro dipendenti e il commercio in particolare sono i settori  più colpiti.” Lo Sostiene Massimo Vivoli presidente regionale di Confesercenti.  “Quando chiudono 11  negozi  al giorno, come  in Toscana, la cosa normalmente non  fa notizia – aggiunge Vivoli – colpisce solo quando  il dramma di qualche imprenditore diventa irreparabile.

Anche per questo nei giorni scorsi abbiamo apprezzato le misure di micro-credito messe in campo dalla Regione,  ma non basta. Anche i dati positivi dell’export che  alcune Pmi nella nostra Regione sono riusciti a portare a termine, non ci devono lasciare tranquilli. In questo momento, non si deve  abbassare la guardia, basti pensare che il tasso di inflazione annuale, anche a livello nazionale, si attesta su  valori molto bassi, tra le cause non può mancare la debolezza della domanda interna. Noi crediamo che bisogna guardare a questo fattore,  per far ripartire il mercato interno, attraverso il rilancio degli investimenti, a partire dalle opere pubbliche, e da una significativa diminuzione del carico fiscale su imprese e famiglie. Ora, abbiamo bisogno di dare una scossa a questa situazione e rilanciare il mercato interno anche perché  possiamo  assolutamente permetterci una ripresa senza occupazione. Mettere in campo misure che fermano il crollo dei consumi è oggi  in nostro imperativo. Occorre invertire una situazione che produce lavoratori in cassa integrazione e senza reddito, giovani che hanno fame di lavoro e lo non lo trovano, pensionati che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Anche per questo stiamo lavorando per portare a Roma migliaia di operatori il 18 febbraio, ad una grande manifestazione indetta da tutte le associazioni aderenti a Rete Imprese Italia. Noi ci saremo per  alzare  la voce.  Dire alto e forte che senza impresa non c’è l’Italia, senza un vero piano che  tenga insieme riduzione del peso fiscale sul lavoro, credito alle imprese che vogliono investire, riduzione del costo di alcuni servizi  locali troppo sbilanciati sulle imprese, nessuna ripresa sarà possibile”.

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ultimo aggiornamento: 05-02-2014


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