VIAREGGIO. “L’amministratore unico della Polo Nautico Riccardo Cima, nella proposta apparsa sulla stampa locale di indirizzare le attività della nautica in Darsena prevalentemente al refitting e all’ormeggio, non dice che questa comporterebbe una drastica riduzione del numero dei lavoratori impiegati.” Lo afferma Fabiano Frosini, segretario viareggino dei Comunisti Italiani e consigliere d’amministrazione della Viareggio Porto SpA.

“Nel refitting – magari facendo passare con questo termine anche il semplice rimessaggio – e nelle darsene turistiche non troverebbero certamente posto le migliaia di lavoratori dei cantieri di costruzione, nella proposta viene dato come per scontato che i posti di lavoro persi per la crisi siano ormai irrecuperabili e quindi tanto vale indirizzarsi altrove con buona pace dei lavoratori.

“La tesi per cui ormai la concorrenza degli olandesi, tedeschi e danesi ha messo fuori dal mercato i nostri cantieri è vecchia di decine di anni, a dispetto di questo a Viareggio abbiamo sempre avuto la capacità di stare sul mercato per la qualità degli yacht prodotti. Da notare che analogo discorso di concorrenza potrebbe essere fatto per il refitting e gli ormeggi nei confronti dei francesi, spagnoli e di altri paesi del Mediterraneo. Vale inoltre la pena anche ricordare che spesso le imbarcazioni e le navi da diporto preferiscono ritornare a fare i lavori di refitting proprio dove sono state costruite perché lì si conoscono tutti i particolari tecnici della costruzione utili in fase d’interventi di ristrutturazione.

“Allora l’idea di Cima per chi potrebbe essere vantaggiosa? Senz’altro per quella parte di imprenditori della Darsena che hanno ampie banchine ben riparate e capannoni – esempio non a caso i soci della Polo Nautico – che con il refitting e l’ormeggio avrebbero minor rischio d’impresa e maggior margine di utili. D’altro lato da questo modello di sviluppo del Porto sarebbero tagliati fuori gli imprenditori che ancora credono nella cantieristica viareggina e le migliaia di lavoratori a cui la crisi ha tolto il diritto al lavoro.

“L’amministrazione comunale di Viareggio per le proprie competenze nella revisione del Piano Regolatore del Porto dovrà tenere conto dei reali interessi della città.”

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