Torna l’appuntamento con il Caffè di Burlamacco, tre incontri per raccontare il Carnevale

VIAREGGIO. Torna anche quest’anno il Caffè di Burlamacco, l’occasione migliore per riscoprire il lato culturale, storico, tradizionale del Carnevale di Viareggio. Ospitato nelle prestigiose sale Liberty del Gran Caffè Margherita, sul Lungomare di Viareggio, il Caffè di Burlamacco è l’appuntamento settimanale in cui si discuteranno gli aspetti più affascinanti del mondo delle maschere. A condurre è Adolfo Lippi.

Giovedì 20 febbraio – Chi è Burlamacco?. Storia ma soprattutto dettagli insoliti. Burlamacco nasce come manifesto, solo successivamente viene proposto come maschera. A differenza però delle altre maschere (Arlecchino, Pulcinella, ecc) non ha spessore (proprio come la sua grafica) nè profondità, o sfumature. E’ forse asessuato? Ha una compagna, Ondina, ma neppure se ne accorge, o finge di non accorgersene? Metteremo la maschera viareggina sul lettino della psicoterapeuta e psichiatra Sonia Cortopassi, che ci aiuterà a capire come mai un popolo trasgressivo e anarchico come quello viareggino abbia come icona del proprio carnevale una maschera della quale nessuno si è ancora preoccupato di definirne i tratti caratteriali.

Ospiti del pomeriggio, oltre a Sonia Cortopassi, Adriana Bonetti, Antonella Serafini, Giorgio White, Francesco Borraccini.

Giovedì 27 febbraio – Raccontami il tuo Carnevale. Il carnevale visto dalla parte dell’emozione di ciascuno. Carnevale come momento interiore che si sintonizza con la manifestazione e, a febbraio, diventano un tutt’uno.
Dal punto di vista giornalistico è cambiato il modo di raccontarlo? Cosa vuole esprimere il carrista, ancor prima di mettere mano a colla e giornali? Il carnevale, oltre ad essere grande festa di popolo, è un’esperienza intima che ognuno di noi vive in modo diverso. Aneddoti, storie e racconti del periodo più pazzo dell’anno.

Giovedì 6 marzo – Il Carnevale e il mare. Esiste una connessione profonda tra il carnevale e il mare, per alcuni imprescindibile, tant’è che il legame tra mare e follia è arcaico. Il mare rappresenta lo stallo, l’ignoto, la mancanza di terra e quindi di sicurezza e stabilità. Usciti in mare aperto la norma cessa. Questa festa si presenta infatti come pausa, come interregno tra il tramonto del vecchio Anno e la salita al trono del nuovo Signore: il momento pericoloso per eccellenza.

Con queste premesse, si parlerà di come questo elemento naturale abbia influenzato Viareggio e i viareggini nella festa che esprime l’animo profondo di coloro che la vivono.

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