VIAREGGIO. “Il sottoscritto non ha attaccato Giuseppe Vannucchi per non essersi ricordato della scadenza di Martedì Grasso. Casomai, in questo senso, porto con me le medesime responsabilità – se ve ne sono – per non essermi ricordato della scadenza e chiedo venia ai viareggini ed ai carnevalari.” Lo afferma Massimiliano Baldini, capogruppo consiliare del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

“Il sottoscritto, al contrario, dopo aver chiesto formalmente al presidente di dimettersi perché eletto dalla minoranza dei consiglieri, ha contestato – basta leggere il mio intervento che è scritto in italiano – il ritardo nel fissare i consigli comunali per la costituzione della Commissione di Indagine e per la discussione sulle problematiche poste dalle categorie economiche e la mancata fissazione del Consiglio sul sociale.

“Infatti, a dispetto di quanto successe per i consigli comunali sul porto celebrati a distanza di una settimana, per il commercio si dovrà aspettare ancora fino al 6 marzo e per il sociale ancora tutto tace, malgrado siano passati mesi dalle assise aperte ai cittadini.

“Premesso questo, ad onor del vero non mi pare che tali affermazioni siano prive di spessore, soprattutto per i lavoratori, per le imprese e per le famiglie, come dice il ‘malcapitato presidente’ al quale ricordo di non aver avuto alcuna vergogna nell’accettare la poltrona malgrado la maggioranza del Consiglio Comunale si sia rifiutato di votarlo.

“Un atteggiamento degno della peggiore politica, quella che per pur di tenersi il posto e di rispondere alle logiche del potere è pronta a sacrificare ogni cosa, la propria dignità compresa. Del resto – come immagino si sia accorto lo stesso Vannucchi – non una parola ho sentito nel suo intervento verso l’ex assessore Augier, esponente del medesimo schieramento, abbandonato in un batter di ciglia malgrado abbia fatto affermazioni per le quali sarà costituita una Commissione di Indagine. Un perfetto esempio di realpolitik.

“Caro Vannucchi, presidente eletto dalla minoranza del Consiglio, non è certo con questi atteggiamenti che si può sperare di riavvicinare i cittadini alla politica.”

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