VIAREGGIO. “L’albero della vita” sarebbe potuto essere tranquillamente il titolo della maschera isolata con cui concorrere quest’anno. E invece no, è il nome dell’ulivo piantato alla Cittadella del Carnevale dove sorgeva il baraccone dove lui plasmava le sue opere in cartapesta, e dove ha trovato la morte la scorsa primavera. Floriano Marchi, il mascheratista scomparso un anno fa, è stato ricordato questa mattina a margine della presentazione della rivista ufficiale, del manifesto 2015 e del Carnevaldarsena.
Sarebbe banale e ridondante, se non addirittura retorico, scrivere che è stato un momento toccante. Eppure, per dovere di cronaca, lo dobbiamo sottolineare. Perché, in fondo, il Carnevale è anche questo. Quando ci lascia qualcuno che ha dato un contributo – grande o piccolo non ha alcuna importanza – alla città e alla sua manifestazione, il popolo di Burlamacco non rimane indifferente.
Carristi, mascheratisti e anche semplici appassionati di Carnevale hanno assistito alla commovente cerimonia, con la famiglia di Floriano e il decano dei carristi Arnaldo Galli che hanno lanciato mucchietti di coriandoli sull’ulivo appena piantato, quasi a innaffiarlo simbolicamente. E poi il dottor Enrico Petri, uno che di mestiere deve lenire il dolore dei pazienti e dei familiari, ha letto e collocato sulla pianta una poesia, che riportiamo integralmente:
Non ti potrai sbagliare
se alzando gli occhi vedrai i terrazzi imbandierati di
striscioni di carta bianca rossa e nera annodati tra
di loro come un invidiabile ricamo,
sentirai profumo di bomboloni e di frittelle,
non ti meravigliare se per strada incontrerai
marinai, fantasmi, fate, maghi, diavoli e santi.
Sarai veramente felice se incontrando Burlamacco
ti accoglierà sotto il suo nero mantello
solo allora conoscerai la magica realtà del
Carnevale
riderai, come non mai ritornerai bambino e
correndo come il vento ti trasformerai in un
principe oppure
in un coccodrillo e con sacchi di coriandoli
regalerai
a piene mani sorrisi e felicità vera
nata dall’incanto del carnevale
ma da sempre coltivata dentro te
