Consueto appuntamento domenica con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Questa settimana si parla di gravidanza.

 

Gravidanza e “psicologici” punti di vista

Nove mesi ricchi di dubbi e interrogativi sulle proprie capacità di crescere e partorire un figlio, un movimento ritmico tra momenti di armonia e crisi, di accettazione e rifiuto, caratterizzano il percorso fisiologico di ogni gravidanza. Influenze personali legate alla propria storia individuale, alla relazione con i propri genitori e con la propria femminilità o mascolinità, fanno sì che uomo e donna vivano l’attesa di un figlio in modo psicologicamente diverso che, a tratti, trova punti d’incontro nel destino comune del divenire genitori.

Per una donna la gravidanza, specie se si tratta della prima, coincide con l’inizio di un viaggio affascinante ed impegnativo che la preparerà alla grande trasformazione da figlia a madre e culminerà con l’incontro con proprio bambino.

Durante questo periodo la donna subisce una modificazione ormonale che comporta un aumento della sua sensibilità; avverte di più le emozioni, che appaiono come dilatate, siano esse paura, rabbia, tristezza, malinconia, piacere o gioia. E’ come se ad un tratto vedesse il mondo con gli occhi sensibili e stupiti del bambino, per il quale la razionalità e l’esperienza contano ancora poco. Questo le consentirà in seguito di identificarsi con il proprio figlio e quindi comprenderlo nei suoi bisogni, anche se espressi attraverso un semplice vagito.

Se ciò da un lato permette alla madre di sintonizzarsi con il bambino, dall’altro comporta la comparsa di stati d’animo e comportamenti quali: la necessità di essere accudita e coccolata, le famose “voglie”, una certa fragilità legata anche agli sbalzi d’umore e un riavvicinarsi alla propria madre.

Anche i padri provano un’infinita serie di sensazioni ed emozioni legate alla gravidanza e alla nascita di un figlio. In un certo senso anche i padri possono sentirsi “incinti”, in quanto, al pari delle donne, subiscono una profonda trasformazione psicologica. L’uomo nel periodo della gravidanza sperimenta pensieri ed emozioni mai provate. Attraverso un doppio processo di identificazione, da una parte si immedesima col bambino, rivivendo in lui le proprie esperienze dell’infanzia, dall’altro, divenendo genitore, si immedesima nel ruolo del proprio padre.

Durante il primo trimestre la donna è impegnata nell’accettazione della gravidanza stessa, sia essa programmata o inattesa e si innescano alcuni processi di ambivalenza accettazione/rifiuto. Essa cambia forma, peso e sulla pancia, elemento distintivo del proprio essere gravide, si infrangono orgoglio e paure: potrò continuare a piacere? tornerò come prima?

Successivamente i movimenti fetali permettono, a livello psichico, il differenziarsi della madre dal bambino.

L’uomo durante questo periodo può anch’egli entrare in confusione, perché da un lato la stessa gravidanza della compagna lo conferma nella propria mascolinità, ma dall’altro richiede di fare appello alle proprie parti femminili per starle vicino. Nel periodo della gravidanza, infatti, risulta fondamentale l’appoggio che l’uomo da alla donna: egli deve proteggerla e contenerla affettivamente. A volte questo compito non risulta facile in quanto l’uomo può provare sentimenti di gelosia nei confronti del proprio figlio che spesso, fin dalle prime fasi della gravidanza, assorbe molte attenzioni della futura mamma, più assorta e meno accessibile, almeno in apparenza. All’uomo viene spesso fatta una richiesta contrastante: quella di far sentire la propria presenza e vicinanza, accettando tuttavia di farsi da parte perché ora le attenzioni sono focalizzate tutte sulla madre e sul bambino.

L’ultimo trimestre è caratterizzato dalla presenza, in entrambi i futuri genitori, di diverse paure riguardanti il parto, il danneggiamento dell’integrità fisica della donna e del bambino. A tali paure si unisce la sensazione di perdita e il parto imminente viene vissuto come un distacco faticoso sia dal punto di vista psichico che dal punto di vista fisico. Ad equilibrare questi vissuti negativi affiora però il desiderio del figlio, del primo contatto fisico con un qualcosa che, fino a quel momento, entrambi hanno vissuto principalmente nella loro mente.

Per la “ricchezza” dei vissuti sperimentati durante una gravidanza può, in alcuni casi, essere utile il punto di vista di uno psicologo e quindi il suo supporto. Questo è importante quando nella coppia o nei singoli si avverte la necessità di uno spazio dove riversare la propria sofferenza, dove poter dare parola alle paure, ai sentimenti e ai pensieri a volte inconfessabili. In questo periodo così delicato, dove si assiste ad un cambiamento repentino del corpo, degli spazi, dei tempi, dei ruoli, delle relazioni, a volte l’individuo è invaso da angosce, paure e sentimenti ambivalenti verso il partner e verso il bambino stesso. Questi sentimenti e vissuti, così difficili da gestire e comprendere, possono trovare un contenimento ed un ascolto adeguato attraverso un supporto psicologico. Questo tipo di aiuto infine può risultare molto utile anche nei casi in cui la gravidanza non sia stata portata a termine, i casi di morte perinatale sono abbastanza frequenti e fin troppo spesso trascurati dal punto di vista psicologico. La coppia ha bisogno più che mai di dare un senso alla morte e di “ricaricare le pile” attraverso una vicinanza reciproca nel dolore ma anche, e soprattutto, nella speranza.

Valentina Aletti

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FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

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FeliceMente gravidanza psicologia

ultimo aggiornamento: 23-02-2014


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