VIAREGGIO. Concorso da annullare, dirigenti scolastiche da rinominare? E’ il rischio che corrono diversi plessi scolatici a Viareggio, Camaiore e Pietrasanta. Colpa di un concorso, invalidato per un mero errore burocratico.
 In sostanza la commissione giudicatrice dei dirigenti scolastici, nell’aprile 2012, sostituisce uno dei membri. Ma lo fa con una persona che non ne avrebbe i requisiti. Ecco quindi che una sentenza del Consiglio di Stato ha invalidato quel concorso. E le dirigenti scolastiche rischiano di rimanere a casa: non avrebbero più diritto al loro posto, ma neanche a quello che occupavano precedentemente (ormai assegnato ad altri). Il rischio è che si debba ripetere il concorso e sostituire i dirigenti scolastici di diverse scuole tra Pietrasanta, Viareggio e Camaiore (due solo a Camaiore, alle Pistelli e all’istituto Gaber).
“Ma secondo me – ci spiega il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto – non è possibile perchè ormai è venuto meno uno dei principi base dei concorsi: l’anonimità. Ormai le buste sono state aperte, le risposte associate ad un nome e cognome. In Lombardia c’è stato un caso simile. E alla fine la nuova commissione, che anche l’ufficio scolastico regionale toscano dovrà nominare, ha ratificato l’esito del concorso. La nostra speranza è che il Ministero dia una indicazione simila anche nel nostro caso”.

Per questo oggi, il sindaco di Viareggio, Leonardo Betti, quello di Camaiore, Alessandro Del Dotto, e quello di Pietrasanta, Domenico Lombardi, hanno inviato una lettera-appello al presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi e al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

“Vi scriviamo – si legge nella lettera – a seguito delle ultime decisioni assunte con sentenza n. 990/2014 dalla Sesta Sezione del Consiglio di Stato che, in sede Giurisdizionale d’appello sulla sentenza n. 748/2013 del T.A.R. Toscana, ha confermato l’azzeramento, in parte, delle operazioni svolte dalla commissione esaminatrice nominata dal Ministero da Lei preposto nell’ambito del concorso finalizzato al reclutamento di dirigenti scolastici per la scuola primaria, per la scuola secondaria di primo e secondo grado e, infine, per gli istituti educativi (decreto D.G. M.I.U.R. del 13/7/2011), il cui lavoro si era concluso con l’approvazione della graduatoria finale in data 22 agosto 2012”.
“Come sicuramente saprete, il Consiglio di Stato ha ritenuto violato il d.P.R. n. 140/2008 (e in particolare l’art. 10) poiché, in una operazione di sostituzione di uno dei membri della commissione d’esame (avvenuta con decreto dell’U.S. Regionale del 2 aprile 2012), più precisamente del componente con funzioni di presidente, l’Ufficio Scolastico Regionale avrebbe provveduto alla sostituzione con un componente non avente i requisiti richiesti ex lege.
Da qui ne discende, ad oggi, una decisione giurisdizionale nella quale sono fatte salve le operazioni e le attività della Commissione esaminatrice svolte prima del 2 aprile 2012 (in particolare, parte di correzione degli elaborati scritti), mentre sarebbero invalide le operazioni successive (altra parte di correzione di compiti scritti e, successivamente, tutte le prove orali), che – a detta del Consiglio di Stato, sono state effettuate da organo non legittimamente composto.

“La situazione ci preoccupa non poco. Diversi dei nostri Istituti Comprensivi sono, oggi, diretti da persone selezionate nell’ambito del concorso anzidetto che, talora, per partecipare al concorso, vedendosi poi assegnata la funzione e l’incarico, hanno lasciato altri precedenti impieghi, oggi ricoperti da altro personale.
Pensare che ci si debba limitare a prendere atto delle decisioni dei Giudici è impensabile, specie se l’errore che ha determinato tale esito è imputabile alle articolazioni organizzative del Ministero competente, e non anche alle odierne dirigenti coinvolte, che vivono con apprensione i prossimi passaggi.
La stretta collaborazione fra ciascuna delle nostre amministrazioni e le dirigenze dei rispettivi istituti comprensivi ci porta a dimostrare il più profondo disappunto per quei meccanismi nei quali gli errori delle amministrazioni si ripercuotono sia sui percorsi di realizzazione professionale delle dirigenti in carica sia sulla continuità e l’indubbia qualità che, sul campo, viene garantita ai nostri Istituti comnprensivi.
“Insomma, la politica non può restare indifferente e le responsabilità, anche quelle interne al Ministero e alle sue articolazioni organizzative, vanno tracciate avendo cura di tenere indenni persone, servizi e istituzioni dalle conseguenze pregiudizievoli degli errori burocratici riconosciuti dal Giudice Amministrativo. In questo senso, Vi chiediamo di voler risolvere la questione, pur nel rispetto della legge, predisponendo tutto quanto è necessario a garantire la serenità dello svolgimento della vita quotidiana nelle nostre scuole. E’ appena il caso di rammnetare che esistono strumenti quali la “ratifica” che, già riconosciuti dal medesimo Consiglio di Stato (sentenza 1859 del 4/4/2002), potrebbero risolvere la vicenda senza provocare inaccettabili soluzioni di continuità nella gestione della programmazione e della vita didattica delle nostre scuole e dei nostri ragazzi, che abbiamo il dovere di presidiare e difendere dalle incidenze negative della pura burocrazia.Si tratta, per chiudere, di una precisa questione politica che Vi sottoponiamo affinché resti garantita la continuità dell’opera che solo le attuali dirigenti da quasi ormai due anni portano, in buona fede e con diligenza, delicatezza e professionalità, portano avanti nei nostri Istituti Comprensivi. Certi di trovare la Vostra sensibilità, porgiamo cordiali saluti e restiamo in attesa di sollecito riscontro”.

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