VIAREGGIO. “Le notizie che fanno seguito alla pubblicazione della relazione dei Sindaci Revisori del Comune di Viareggio, mi stupiscono assai poco e ancor meno mi colgono di sorpresa. La crisi economico finanziaria del Comune di Viareggio proviene da lontano ed è conosciuta anche agli osservatori più disattenti, non può quindi meravigliare chi segue con la politica da ormai alcuni anni ed è stato – tra le altre cose – anche candidato alla guida della città.” Lo scrive Maximiliano Bertoni, capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.

“Facciamo un po’ di storia. Nei primi Consigli Comunali dell’era Lunardini – 11 giugno, 17 luglio e 30 settembre 2008 – vi furono una relazione e diversi aggiornamenti sullo stato economico dell’Ente, in cui l’allora assessore Pardini tratteggiò con precisione la situazione finanziaria sottolineando, tra le altre cose, un indebitamento complessivo di oltre 170 milioni di euro, la presenza di svariati milioni di debiti fuori bilancio per mancate entrate tra cui quelle Ici e arrivando a equiparare, con un’azzeccata similitudine, il bilancio del Comune ad una macchina da corsa lanciata a velocità massima e perciò difficilmente governabile, con equilibri calibrati all’esasperazione su entrate non ricorrenti come oneri di urbanizzazione (nettamente calati a causa della crisi immobiliare) e alienazioni.

“Si arriva quindi al luglio del 2012, quando il MoVimento 5 Stelle di Viareggio rilanciò con forza la delibera n°193/2012/PRSP della Corte dei Conti che sottolineava con preoccupazione buona parte degli aspetti critici che oggi riemergono con maggiore veemenza. Tra le altre cose il forte rischio per gli equilibri di bilancio dovuto ad irregolarità contabili e forti sintomi di precarietà.

“In particolare l’uso smodato di anticipazioni di cassa e l’utilizzo di entrate eccezionali per far fronte alle spese correnti, oltretutto con previsioni superiori al reale. La relazione dedicava un capitolo anche al Centro Congressi ed alla sua grave situazione debitoria. Si indicavano infine una sostanziale e strutturale mancanza di entrate di natura ricorrente e stabile con forti dubbi sulle condizioni strutturali del bilancio dell’Ente e sulle sue possibilità di tenuta nel lungo periodo. Per la Corte dei Conti, in pratica, l’ipotesi di dissesto, era solo una questione di tempo.

“Tra queste due date una serie infinita di scompensi finanziari. Partendo dalla mancata alienazione del Mercato Ittico per oltre 10 milioni, comunque messi a bilancio, alla mancata realizzazione e vendita del prolungamento di via Coppino per un’altra decina di milioni, anche questi a bilancio e infine l’affaire Cittadella del Carnevale, venduto (anzi rivenduto) alla Fondazione per altri 10 milioni, saltato ma inserito ugualmente nel bilancio.
A tutto questo si aggiungono – con aggiornamento ad aprile 2012 – le partite sospese che si evincono dagli estratti conti mensili dare/avere tra Viareggio Patrimonio e Comune, denari che l’Ente avrebbe dovuto incassare ma che sono andati invece a finanziare la spesa dell’azienda partecipata, costituendo di fatto un debito fuori bilancio.

foto Alberto Macaluso
foto Alberto Macaluso

“Si parla di oltre 5 milioni e mezzo derivanti dal pagamento dei mutui della rete idrica, mai riconosciuti da A.A.T.O. e delle spese con altre partecipate (come il Centro Congressi) e Fondazioni; altri 10 milioni – derivati al tempo dalla vendita della passeggiata – che sono finiti a coprire i debiti di GAIA, la TIA non riscossa e le passività del Centro Congressi.

“Inoltre, sempre fino al 2012, abbiamo residui attivi come 11 milioni di euro di multe non riscosse e 26 milioni di tributi sui rifiuti, che si aggiungono al mancato incasso di quest’anno, attualmente superiore agli 8 milioni. Impossibile poi non ricordare la conferenza stampa del Commissario Mannino, la cui gestione è stata tutt’altro che brillante, in cui venivano esposte criticità note ed ulteriori, come i 140 milioni fra residui passivi ed attivi difficilmente esigibili, le rate dei mutui superiori ai 16 milioni di euro all’anno, i derivati bancari in perdita e i 40 milioni di anticipazioni di cassa da restituire.

“Per arrivare ai giorni nostri, infine, dove in sede di assestamento generale del bilancio di previsione, il 30 novembre 2013, per far quadrare i conti, sono stati inseriti 7 milioni di ruoli per la riscossione di tributi arretrati risalenti al 2008, sul cui introito avevo sollevato forti perplessità e di cui infatti si è persa ogni traccia.

“A ciò si aggiunge la strutturale incapacità, già sottolineata, di dotare il Comune di entrate ricorrenti e stabili, con problematiche di riscossione legate tra le altre da un lato all’arretratezza dei software della Viareggio Patrimonio e dall’altra alla toponomastica, con strade omonime fra Viareggio e Torre del Lago ed una numerazione civica da rivedere alla radice, che spesso lasciano sfuggire alle maglie del pagamento delle tasse migliaia di utenze e cittadini, facendo gravare sugli altri una tassazione pesante ed insopportabile (e spesso quindi anche inesigibile).

“Per tutti i motivi di cui sopra, stante l’estrema difficoltà del governare una situazione così difficile avevo anche recentemente dichiarato ad una trasmissione televisiva come il rischio maggiore della città, nonostante la fragilità della maggioranza, non fosse l’arrivo del commissario prefettizio, quindi per motivi “politici” (come le dimissioni del Sindaco o della maggioranza dei Consiglieri) ma piuttosto di quello nominato direttamente dal Ministero dell’Economia e Finanza, per cause di dissesto.

“Purtroppo le previsioni che qualcuno avrebbe voluto liquidare come ‘sfasciste’ o atte alla ricerca di una qualche visibilità, si stanno rivelando tristemente veritiere ogni giorno di più.”

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“Un anno fa fu presentato il ddl sul Carnevale, ma in Senato non se n’è mai discusso”

“In questo momento serve un senso di responsabilità di tutte le forze politiche”