FIRENZE. “Dobbiamo imparare a riconoscere il nuovo volto del fenomeno mafioso anche in Toscana”. Lo afferma Massimo Vivoli presidente regionale Confesercenti Toscana in merito ai dati emersi dall’indagine “Analisi dei fenomeni di criminalità organizzata in Toscana” della Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale. “La presenza delle 35 organizzazioni criminali censite dalla Commissione- continua il presidente- non fa altro che confermare il dato drammatico che le mafie ci sono, anche nei territori dove sono riuscite a mimetizzarsi meglio. Malgrado l’efficiente  lavoro svolto da forze dell’ordine e magistratura.

Più volte abbiamo denunciato come la presenza mafiosa si insinua nell’economia legale del territorio creando ostruzionismo al libero mercato e costringendo numerosi commercianti e imprenditori a indebitarsi, per finire poi nella morsa degli usurai. Sono circa 8 mila- conclude Vivoli- i commercianti che in Toscana sono a rischio usura, al quarto posto nella classifica nazionale di un business che vale circa 900 milioni di euro. Per questa ragione, diventa importante il ruolo della denuncia, ancora molto basso nel nostro territorio. Ma per fare questo, è necessario che il Governo nazionale intervenga con un sistema di premialità, denunciare deve diventare conveniente e l’imprenditore deve essere in grado di rimanere sul mercato. Una delle tante proposte potrebbe essere quella di fare gestire le aziende sequestrate, non solo al commissario nominato, ma questo potrebbe essere coadiuvato da un imprenditore che si è ribellato alle mafie”.

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ultimo aggiornamento: 27-03-2014


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