VIAREGGIO. Questa mattina la neonata organizzazione dell’Assemblea per la tutela dei Beni Comuni ha effettuato la sua prima uscita pubblica di lotta sul territorio: “Ci siamo diretti presso gli uffici di Gaia SpA per inscenare una azione di protesta all’interno degli uffici, entrando con striscioni e volantini al grido di ‘acqua pubblica bene comune’ – fa sapere l’Assemblea stessa in una nota – abbiamo denunciato, con questa simbolica interruzione degli uffici, la criminalità di Gaia nell’effettuare i distacchi dei contatori e quindi del servizio idrico a famiglie che stanno subendo la crisi prodotta proprio dalle lobby private e dalle banche.

“Abbiamo svolto, durante la protesta, una breve dimostrazione informativa per gli utenti che erano agli uffici e per i dipendenti che vi lavorano, al fine di informare i consumatori su quali sono i loro diritti in merito all’acqua e quali soprusi Gaia effettui senza alcuna autorità nel farlo.

“Il nostro volantino chiedeva chiaramente uno stop ai distacchi dell’acqua, il rispetto del risultato del referendum sull’acqua come bene pubblico e comune, il cambiamento del carattere giuridico di Gaia da SpA a società pubblica, la restituzione da parte di Gaia al Comune di Viareggio di circa 20 milioni di euro, l’invito a tutti i cittadini a organizzarsi sull’autoriduzione e sulla difesa contro i distacchi, oltre che a rivendicare l’acqua come bene primario non commercializzabile. Inoltre, abbiamo chiesto un’immediata e drastica riduzione delle tariffe e il rispetto dei patti contrattuali sulla percentuale di investimenti che l’azienda dovrebbe fare e non ha mai apportato.

“Abbiamo organizzato un team di legali che stanno preparando le denunce contro Gaia e contro il sindaco che consideriamo co-protagonista di questo scempio dei diritti umani. Durante la protesta sono arrivati Carabinieri, Polizia e Digos che, chiamati dai dirigenti dell’azienda, hanno provato a smorzare la protesta. Ma questo è servito solo a far spostare tutta l’organizzazione in lotta sotto il Comune di Viareggio, dove abbiamo inneggiato cori contro la giunta e il sindaco distribuendo volantini per informare le persone.

“Vogliamo che i poteri forti escano dalle partecipate, che la rete idrica sia pubblica e che i soldi che noi contribuenti diamo a Gaiaci vengano restituiti. Vogliamo che il sindaco smetta di giocare col pallottoliere e sia determinato a fare la lotta ai poteri forti.”

L’Assemblea si è costituita negli ultimi mesi: le prime tre assemblee hanno visto la partecipazione di comuni cittadini, dei movimenti per la casa Unione Inquilini e Brigata Sociale Anti Sfratto, del circolo “Nilo Caprili” di Rifondazione Comunista, di associazioni ambientaliste, del Blocco Anticapitalista, del circolo Caracol e del movimento degli Asso Debitori.

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