FORTE. “A Forte dei Marmi un’anziana signora è stata vigliaccamente e brutalmente assassinata nella sua abitazione per una rapina. Si tratta di una drammatica escalation di una delinquenza versiliese sempre più diffusa e, nel contempo, anche più aggressiva, pericolosa e spregiudicata”. La senatrice Manuela Granaiola attraverso una nota si lascia andare ad una riflessione sui fatti di criminalità che in Versilia sono ormai all’ordine del giorno.

“Apprezzo molto l’impegno delle forze dell’ordine di giungere al più presto all’arresto dei delinquenti responsabili di questo ennesimo efferato atto di violenza. Il rapido arresto dei responsabili rappresenterebbe la miglior contromisura possibile: una risposta di giustizia e, nel contempo, un forte segnale dissuasivo. L’unico vero altolà al ripetersi di gesti come questi.

Nessuna considerazione socio economica può o deve “giustificare” gesti come questi, dunque nessuna “pietà” sociologica. Tuttavia azioni così sconsiderate, così sprezzanti della vita umana non possono non indurre a qualche riflessione. È evidente che ci troviamo di fronte ad un crescente degrado delle relazioni umane generato anche da uno strisciante affievolirsi della qualità del vivere collettivo e da un eclissi delle ragioni della civile convivenza. Un degrado che fa valere sempre meno la vita umana.

I segnali sono stati tanti, diversificati e anche sottovalutati. Da anni registriamo un incremento della violenza contro le donne, contro i più deboli o i diversi. L’ansia ed il mito del possesso di cose e persone, l’esclusione, la miseria che colpisce settori sempre più ampi della società, l’incremento della prepotenza, dell’egoismo e dell’arroganza non possono essere considerati solo danni collaterali delle società contemporanee. Tanto più quando questi segnali cominciano a mostrarsi diffusi anche in giovane età. Ed è proprio dal mondo giovanile che vengono i segnali più angoscianti: dalla svalutazione del proprio corpo venduto per una ricarica o per un cellulare nuovo o dalla propria vita bruciata dall’uso sempre più esteso di sostanze stupefacenti o rovinata da gesti inconsulti. È tempo d’intervenire e di ridefinire le priorità d’intervento a partire dalla scuola perché non possiamo rimanere inerti di fronte a questi fatti che ci avviliscono sul piano umano e civile e perché l’alternativa non può essere (e non vogliamo che sia) quella della militarizzazione delle nostre città o di essere costretti a rinchiuderci, sempre più soli, isolati e diffidenti, in abitazioni blindate”.

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ultimo aggiornamento: 06-04-2014


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