VIAREGGIO. Più frutta dentro i succhi di frutta: Coldiretti si mobilita e chiede il sostegno di tutti i comuni della lucchesia, della Provincia e della Camera di Commercio per “ribaltare” la decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%.

Inviata in queste ore una lettera a tutti i sindaci e presidenti accompagnata dalle motivazioni che animano lo stato di agitazione con la proposta di approvare un ordine del giorno a sostegno della battaglia a tutela delle produzione ortofrutticole e del vero Made in Italy agroalimentare.

“L’obiettivo è sollecitare il Parlamento ad approvare un apposito emendamento diretto a rendere effettivo l’innalzamento della percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%, nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di concorrenza”, spiega Cristiano Genovali, presidente provinciale Coldiretti. “Questa è una battaglia a cui non rinunceremo. Da questo territorio può e deve partire un messaggio di assoluta contrarietà ad una decisione che danneggia sia i produttori che i consumatori a beneficio delle sole lobby”.

Con l’aumento al 20% del contenuto minimo di frutta nelle bevande analcoliche prodotte e commercializzate in Italia, 200 milioni di chili di arance all’anno in più sarebbero bevute dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate ma la proposta di Coldiretti, arrivata ad un passo dal traguardo finale, si è infranta contro il muro tirato su dalle bieche lobby.

“Innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche avrebbe concorso a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a contribuire alla sopravvivenza dei produttori”, spiega Maurizio Fantini, direttore provinciale di Coldiretti.

L’iniziativa sarà accompagnata in queste settimane da una serie di “proteste”, degustazioni di vero succo di frutta e momenti di incontro presso i mercati e punti vendita di Campagna Amica per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti del vergognoso tentativo delle lobby di avere la meglio – ancora una volta – sui produttori agricoli. “Abbiamo il dovere di dovere di essere all’avanguardia nella battaglia per cambiare norme difese in Europa solo dalle grandi lobby industriali”, conclude Fantini.

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