VIAREGGIO. A seguito di segnalazione pervenuta al dipartimento Arpat di Lucca, in particolare al settore Versilia-Massaciuccoli, da parte dell’associazione Salviamo Viareggio, nei giorni 14 e 18 aprile personale dell’Agenzia ha effettuato vari sopralluoghi: gli esiti confermano una situazione di degrado diffuso nell’area posta a nord del sito di bonifica della ex discarica delle Carbonaie.

La folta vegetazione presente non ha consentito di effettuare verifiche approfondite, ma nonostante questo si è potuto rilevare la presenza di una notevole quantità di rifiuti di varia natura, in parte ben visibili in quanto di recente abbandono, in parte affioranti dal terreno perché ormai lì presenti da vecchia data: ingombranti di varia natura – materassi, lavatrici, frigoriferi -, demolizioni edilizie; scavi e lavorazioni stradali, residui di attività artigianali di vario tipo – vetro, sacchi di cemento, guaine in plastica, barattoli di vernice -, alcune lastre in fibrocemento (da verificare se contenenti amianto o meno), pneumatici e legname.

discarica rifiuti carbonaie 1A seguito di tale verifica, Arpat ha trasmesso al Comune, alla Provincia di Lucca, al Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e al Consorzio di Bonifica Toscana Nord i risultati dei sopralluoghi effettuati e la richiesta dell’assunzione di provvedimenti immediati per il ripristino ambientale sull’area in oggetto. In particolare è stata richiesta la rimozione dei cumuli di rifiuti rilevati lungo le vie di accesso all’area, la verifica della consistenza e classificazione dei rifiuti contenuti nei vecchi cumuli rilevati all’interno delle aree oggetto del sopralluogo, per gli eventuali successivi provvedimenti, la rimozione delle costruzioni precarie e fatiscenti, adibite al ricovero delle imbarcazioni palustri, in quanto costituite prevalentemente da lamiere zincate, plastica e materiale in fibro-cemento, ormai in parte corrosi dalle intemperie, e che, oltre a deturpare il paesaggio, possono costituire fonte di contaminazione delle acque dei canali da parte di metalli, o alla loro sostituzione con materiali idonei e la definitiva tutela delle suddette aree da possibili ulteriori abbandoni di rifiuti.

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