MASSAROSA. “La dialettica profusa dalla politica nazionale ci riempie di informazioni legate a caccia bombardieri, ad auto blu, manovre non così trasparenti e lecite quando infine la politica “giusta” dovrebbe trovare tempo e modo di diffondere concetti e ideali fondati sulla salvaguardia del nostro benessere ma, come è facile osservare, gli aspetti davvero importanti vengono messi in sordina, coperti da futili eccedenze”. Lo scrive Manuel Santini, candidato al consiglio comunale di Massarosa per Sinistra Comune.

“Consideriamo – scrive – alcuni episodi di cronaca locale che si possono benissimo estendere in termini nazionali: ultimamente si legge sempre più spesso sui giornali dell’incremento dell’incidenza di tumore in particolar modo in Versilia. Vengono aperte inchieste, vengono pubblicati bollettini allarmanti, ma non vengono mai analizzati i veri problemi che causano tali insorgenze. Ora al di là di fattori ereditari dei cosiddetti oncogeni perché non facciamo una riflessione e un paragone sulla crescita esponenziale dei casi di neoplasia con l’altrettanta crescita esponenziale dell’installazione di antenne per la telefonia mobile nei centri abitati? Qualcuno ha mai segnalato in che modo le onde elettromagnetiche di tali antenne si irradiano nel territorio circostante? Qualcuno ha mai sentito parlare di irradiazione “a ombrello” per cui a seconda della posizione in cui si trova la nostra abitazione o luogo di lavoro si è più o meno esposti ad una dose eccessiva e cancerogena di onde elettromagnetiche? No, perché non solo manca la giusta informazione, ma manca anche la conoscenza di chi deve recepire certe informazioni. Se qualcosa non si vede non sempre non esiste, anzi è proprio ciò che non si vede il nemico. Se facessimo una correlazione tra incidenza di tumori e aumento di antenne otterremmo una proporzionalità diretta delle due variabili. Non è più accettabile fare finta di niente e farci correre tutto addosso. Una parte del problema però risiede nella degenerazione psicologica della mente umana, in quanto spesso l’aumento del numero di antenne risponde ad una maggior richiesta dei cittadini che si lamentano e borbottano per non avere un adeguato segnale. Poi, magari la stessa gente, si arma di striscioni per criticare l’impianto di nuove antenne. Allora bisognerebbe cercare di riprenderci quei valori con cui si conviveva fino alla metà degli anni Novanta, quando l’inquinamento elettromagnetico era dato unicamente dai tralicci dell’alta tensione – che purtroppo continuano tutt’oggi a mietere vittime (quando fu chiesto di votare con un referendum l’interramento isolato dei fili dell’alta tensione non si raggiunse il quorum)”.

“Allo stesso modo dovremmo salvaguardare la nostra salute con una corretta educazione alimentare, inserendo già nelle scuole tale insegnamento magari sostituendolo all’inutilità dell’informatica (la semplice funzionalità dei computer la conoscono tutti e i linguaggi html e c++ serviranno solo a coloro che faranno i programmatori, chiaramente in un Paese estero). Bisognerebbe far capire ai cittadini, quindi già ai ragazzi, che un peperone macchiato e sbiadito è più salutare di un peperone color rosso fiammante e senza difetti, che contiene il Sudan rosso (colorante cancerogeno usato addirittura per i preparati istologici). E siccome il tempo è prezioso, si ha sempre fretta pertanto riscaldiamo qualsiasi cosa nel forno a microonde. Qualcuno tramite i mezzi di informazione ha mai spiegato quale immane danno causa tale elettrodomestico al nostro apparato digerente? I consumatori e le varie associazioni si limitano a giustificarne l’abuso affermando che essendo microonde non sono dannose né penetranti. Questo è corretto, ma perché non si spiega al consumatore che tale microonda agita l’acqua presente nel cibo che riscaldiamo in modo tale da formare una quantità industriale di ossigeno singoletto (il tanto temuto radicale libero) che a lungo andare ossida e trasforma in neoplasia i tessuti di stomaco, intestino e ghiandole associate? Dovremmo cercare di alzare la voce e parlare con il maggior numero di persone – conclude Santini – anche quelle nascoste nell’ultima fila come in un immaginario teatro per dare le informazioni necessarie, tralasciando tutte quelle che servono solo a distogliere l’attenzione e stordire l’essere umano”.

 

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