FORTE DEI MARMI. “Rinnovando il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai familiari della signora Mariani, vogliamo esprimere le nostre più vivide e sincere congratulazioni agli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Forte dei Marmi, al Capo della Squadra Mobile Virgilio Russo e al questore Claudio Cracovia per aver concluso brillantemente le indagini arrestando i delinquenti di etnia Rom che hanno provocato la morte della nostra concittadina tra le mura di casa sua”.

Lo scrive Luca Pedretti, coordinatore di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Forte dei Marmi.

“Come sempre e ancora una volta le Forze dell’Ordine si dimostrano un vero baluardo per la salvaguardia della sicurezza delle nostre famiglie, dei nostri paesi e del nostro stile di vita: per questo noi siamo a loro grati.

Ci troviamo però a dover delineare la nostra visione delle cose per amore della verità , la quale non collima con quella che le parole del sindaco di Forte dei Marmi e quello di Seravezza hanno descritto a mezzo stampa in questi giorni. A parer loro infatti, le loro Amministrazioni hanno sempre trovato in questi anni delle risposte politiche adeguate per contrastare il degrado provocato in Versilia dagli accampamenti stanziali dei nomadi Rom. Oramai però è per tutti cosa nota e di fatto che esiste in zona un “problema di sicurezza e di igiene” causato proprio dalla presenza di questi accampamenti, una situazione figlia degli sbagli politici e di valutazione compiuti negli ultimi anni dalla classe politica dirigente del Pd.

Hanno iniziato infatti permettendogli di stanziarsi per lungo tempo indisturbati per poi finire a comprare loro – con i soldi dei contribuenti – case e azienda agricola a Gruia in Romania, proprio dove hanno arrestato la maggior parte dei Rom coinvolti in questo caso. Ciò fu un grave errore, perpretato poi – conseguentemente all’ovvio ritorno dei nomadi in Versilia – circa due anni fa, quando le amministrazioni locali assegnarono ai Rom delle abitazioni nel comune di Stazzema, sovvenzionando anche queste con soldi pubblici e dove le Forze dell’Ordine poi in seguito rilevarono e stroncarono un traffico di prostituzione minorile, anche questo un fatto gravissimo. Non è vero poi che Neri – come lui vuol far credere – fu celere e tempestivo nel firmare le ordinanze di sgombero dei campi nomadi: nel 2012 occorsero due comitati civici di cittadini, uno a Forte e uno a Querceta, i quali raccolsero centinaia di firme richiedenti lo sgombero per motivi di igiene e di sicurezza, in ottemperanza alla normativa europea che ne dà facoltà ai sindaci. Senza contare le richieste d’aiuto arrivate dai giornali: lamentele di cittadini su sicurezza e decoro, appelli di professionisti, di categorie, di commercianti e di studenti (che prendono il treno a Querceta in una stazione dallo stato di abbandono sconcertante), quanto i molti interventi di politici noti dell’opposizione, come l’On. Achille Totaro di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

Non è con cose come le ronde o il controllo di vicinato ad esempio che – per quanto utili – si possono ottenere quella sicurezza voluta e dovuta alle nostre comunità cittadine, è lo Stato con le sue Istituzioni che deve trovare la forza quanto le idee per far sì che essa diventi realtà.
Se tutti noi ci troviamo a questi livelli oggi, è perchè negli ultimi anni le amministrazioni locali di sinistra hanno sempre ricercato dei pagliativi e non cure definitive o durature ai problemi. A famoso e imperituro esempio di questo, rimarrà vivo in tutti noi quando l’Amministrazione Buratti sperimentò le guardie giurate “anti-vu cumpra”sul pontile di Forte dei Marmi, altri soldi spesi inutilmente poiché essi non potevano né sequestrare e né fare controlli sulla persona non essendo dei pubblici ufficiali.

Noi perciò speriamo e auspichiamo che questo modo di fare le cose finisca e che si prenda atto della difficile realtà in cui ci troviamo a vivere oggi, proprio perché la sicurezza è uno dei pilastri su cui si fonda lo Stato moderno. La possibilità di vivere e di preservare la propria integrità fisica e la propria incolumità infatti è desiderio primario di ogni essere umano e chi governa ha il dovere di far valere questo diritto.

Un episodio grave come questo non può e non deve diventare l’inizio di un qualcosa da stroncare poi in seguito, non si può infatti arrivare al morto prima di prendere provvedimenti giusti, ponderati ed adeguati. Quello che è successo deve servire a capire che su tematiche come la sicurezza occorre fare prevenzione e non della demagogia, per questo chi governa deve aprirsi a nuovi modelli e proposte, deve uscire dall’isolazionismo autoreferenziale per rendersi conto che su questo non ci devono essere divisioni politiche ma semmai unione d’intenti, di forza e di idee.

Coinvolgere l’opposizione in una seria valutazione delle cose è il primo passo per interessare al meglio la popolazione civile e la comunità politica verso una più intensa collaborazione con le Forze dell’Ordine, necessaria a garantire l’ordine delle cose.

Un nostro ragionamento da sempre, ad esempio, è quello di cercare di destinare aiuti e risorse alle Forze di Polizia presenti sul territorio. Ciò non si traduce solamente con la costruzione di caserme, ma visti i tagli degli ultimi anni effettuati nel loro settore, accade che possono necessitare a volte dei fondi per dare maggiore copertura di servizio, come i soldi per la benzina o per pagare i turni di lavoro a dei padri di famiglia. Visto che seguendo altre strade i risultati si sono visti, perché per una volta non si cerca di destinare delle risorse agli uomini in divisa che ci proteggono e ci tutelano? Noi pensiamo che sarebbe un bel gesto per riconoscere il valore della professionalità, del merito, dell’individualità e del rispetto dei diritti come dei doveri, tutte cose importanti che di certo non meritano di scomparire, esattamente come e quanto la riconoscenza verso chi rischia la vita ogni giorno per il bene di tutti”.

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