STAZZEMA. Sala gremita nonostante il maltempo all’incontro pubblico che si è tenuto domenica mattina a Pruno di Stazzema. Tema dell’incontro, inserito nel programma del decennale della “festa della farina”, è stato la cura, la custodia e il presidio dei territori collinari e montani, cercando una sinergia possibile fra l’intervento che compete alle amministrazioni pubbliche e quello del soggetto privato.

Così in un clima costruttivo nei locali dell’opera Pia Mazzucchi, Marco Viviani in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, Maurizio Verona per l’Unione Comuni della Versilia e Ismaele Ridolfi, Presidente del nuovo Consorzio Bonifica Toscana Nord, hanno ascoltato con interesse i racconti di coltivatori, imprenditori agricoli e semplici cittadini che vivono o hanno stabilito la propria attività in montagna. Francesco Felici ha illustrato la figura del coltivatore custode per la tutela e la valorizzazione del patrimonio agricolo e forestale. Nicola Bazzichi ha passato in rassegna le problematiche e le prospettive delle attività agricole in Alta Versilia. Walter Giannini ha presentato il caso della gestione dei beni pubblici da parte dell’ASBUC di Seravezza. Luciano di Gino ha raccontato l’esperienza di pulitura e mantenimento di alcuni sentieri.

Tutti hanno convenuto sulla necessità di una sinergia tra pubblico e privato, sulla opportunità di costruire una rete di relazioni e di agire in un ottica di sistema.

Fra le azioni possibili, Ismaele Ridolfi ha ricordato come già da anni i Consorzi di Bonifica attuino collaborazioni con le aziende agricole operanti sui territori, alle quali vengono affidati ogni anno appalti diretti per la manutenzione e la pulizia dei corsi d’acqua. Un’esperienza positiva sia per gli agricoltori che possono integrare il proprio reddito, sia per il Consorzio che può contare su un presidio costante e un monitoraggio diretto del territorio. Ma ha illustrato anche il modello adottato in lucchesia che estende questa possibilità di collaborazione anche alle associazioni locali, che in convenzione con il Consorzio, hanno “adottato” un corso d’acqua. Anche in questo caso i privati svolgono una azione di monitoraggio e controllo efficace e periodico sul canale, riportando i dati e dirigendo le segnalazioni direttamente al Consorzio, che è così in grado di intervenire prontamente sul corso d’acqua in caso di necessità.

La volontà dei presenti ha permesso in alcuni casi la creazione e in altri il consolidamento di un rapporto tra pubblico e privato, con esperienze già consolidate ed altre di possibile attuazione, in risposta alle esigenze di ritornare e rimanere sul territorio, contro l’abbandono della montagna.

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ultimo aggiornamento: 15-05-2014


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