VERSILIA. Il peperoncino “versiliese” risposta Made in Italy ai peperoncini stranieri. È prodotto a Torre del Lago dall’azienda Carmazzi il peperoncino bio-ecologico, tracciato in ogni passaggio, dal seme alla vendita, e soprattutto che non ha bisogno di percorrere migliaia di chilometri, per arrivare sulle nostre tavola. Esempio di innovazione, sostenibilità ambientale e “filiera certificata”, i peperoncini di Carmazzi sono stati scelti per rappresentare le migliori eccellenze italiane della “Green Economy” in occasione dell’evento promosso da Coldiretti nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Ambiente che si è tenuta mercoledì 4 giugno al Mandela Forum di Firenze. Una risposta – come detto – tricolore, italianissima, sana e sicura, anche al recente scandalo dei “cibi contaminati” che ha interessato proprio il peperoncino, uno degli alimenti più “taroccati” del paniere: con il 61,5% dei campioni risultati irregolari per la presenza di residui chimici è il peperoncino proveniente dal Vietnam il prodotto alimentare meno sicuro in vendita in Italia. “Il peperoncino italiano, e nel nostro particolare caso abbiamo la fortuna di averne uno straordinario esempio in Versilia, non è solo più buono, ma più sicuro, tracciato e non ha bisogno di percorrere migliaia di chilometri prima di finire nei nostri piatti. – commenta Cristiano Genovali, Presidente Provinciale Coldiretti che ha guidato, insieme al Direttore, Maurizio Fantini, la numerosa delegazione versiliese dei 10mila del Mandela Forum.

Tra i numerosi esempi in Italia di “Green Economy” che contribuiscono a creare occupazione ed economie di filiera l’azienda di Carmazzi si è ritagliata uno spazio importante. Prima azienda florovivaistica italiana certificata Iso 1400, nella bacheca di Carmazzi troviamo anche la certificazione Iso 9001 e Global G.A.P a marcare un profilo votato al rispetto totale dell’ambiente, del risparmio energetico e della tracciabilità. Una filosofica che rispecchia l’eccellenza delle varietà di peperoncini che producono a Torre del Lago (Lu), e l’incredibile vivacità imprenditoriale di Marco Carmazzi, e del suo giovane rampollo, Giacomo, 22 anni, che dal padre non ha ereditato solo la passione. Dai fiori commestibili alla filiera del peperoncino Doc fino alle eco-piante per sviluppare l’orto coltivato praticamente dovunque, l’azienda Carmazzi ha sviluppato una tecnica di “muri verticali” adatti ad ogni ambiente, dal balcone alla finestra, dove poter coltivare i peperoncini, ma anche ortaggi e fiori. Insieme allo scopo “alimentare” come nel caso dei peperoncini, i muri verticali hanno funzione di mitigare la brutture urbanistiche e rendere più vivili e più belli gli spazi urbani. Le piante utilizzate per gli orti “verticali” rimangono piccole in maniere naturale senza l’apporto di fitoregolatori secondo i criteri previsti dalle certificazioni. Nell’azienda di Carmazzi lavora già, da alcuni anni, anche il figlio. E’ questo un elemento di assoluta importanza: “I giovani hanno visto prima e meglio di altri dove ci sono reali prospettive e di fiducia per far tornare a crescere l’Italia – spiega ancora Genovali – nel sottolineare che è in atto una rivoluzione generazionale che punta su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina. In un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno la stessa idea che l’industria possa dare a tutti un posto, con le situazioni drammatiche cui stiamo assistendo in queste settimane – conclude il Presidente – l’agricoltura moderna e multifunzionale consente oggi ai giovani di avviare un’attività imprenditoriale nella quale esprimere le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura”. L’altro pezzo di Versilia era rappresentato dalla Gelateria “Lo Scoiattolo” di Querceta – con sede anche a Massa – che ha presentato, in anteprima, due nuovi gusti: il Brunello di Montalcino e la fettunta toscana all’olio extravergine di oliva.

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