VIAREGGIO. “Basta fare una veloce visita al campo Rom comunale di Via Cimarosa a Torre del Lago per verificare lo strano modo, da parte del Comune di Viareggio, di applicare la Strategia Nazionale di inclusione di rom, sinti e camminanti, come richiesto dall’Unione Europea”. Lo scrive in una nota l’associazione Berretti Bianchi onlus.

“La scorsa settimana alcuni ragazzini giocavano a pallone all’interno del campo. Un passaggio, un colpo di testa, una rovesciata e la palla vola nella solita pozza putrefatta dell’acqua di fogna, di cui il Comune conosce bene l’esistenza perché da mesi chiediamo invano un intervento risolutivo, sia sanitario, sia di civiltà. Dai, ora cominciano i mondiali, tu fai il Brasile, io l’Italia, lui la Romania e la fogna chi la fa? Chi è che può ricoprire degnamente quel ruolo? La risposta è scontata. Evvai, di nuovo la palla nell’acqua putrefatta.

“Non si può giocare in notturna perché da dieci giorni l’unico lampione rimasto funzionante è ora spento e il campo, non solo di gioco, è nel buio completo. Ma tenere un’intera comunità al buio favorisce la sicurezza? E’ appropriato alla presenza dei numerosi bambini? Ma che importa? Sono rom, per loro è anche troppo.

“Già, i bambini. Su questo terreno al Comune di Viareggio si rimprovera tutto: li fa giocare nella fogna, li tiene al buio, si è completamente disinteressato del trasporto scolastico, continua a farli vivere in container infestati dalle blatte ma ha ‘concesso’ ad alcuni di loro la ‘cittadinanza civica’ quando, in occasione della visita dell’ex ministra Kyenge intorno alla metà dello scorso aprile, alcune donne rom con i loro figlioletti si presentarono in Comune, convinte di ricevere qualcosa che avrebbe migliorato la loro esistenza.

“E’ veramente difficile trovare un nesso positivo tra la condizione di vita dei bambini rom e l’assegnazione della ‘cittadinanza civica’: è proprio vero che spesso le cose servono più a chi le fa che non a chi le riceve. L’assessore al sociale Isaliana Lazzerini, poi, è una signora che ama sottolineare essere stata l’ideatrice di ‘una città a misura di bambini e bambine’: sarà anche vero, ma a noi pare che quella città non prevede la presenza dei bambini Rom giacché continua a farli vivere nel modo descritto. Il suo impegno nei loro confronti è praticamente inesistente e probabilmente non sa nemmeno chi sono e quanti abitano sul territorio di Viareggio, quanti frequentano la scuola e quanti no. Bel modo di interessarsi all’infanzia.

“Questa amministrazione, negando completamente le promesse in campagna elettorale, ha eretto un muro di gomma nei confronti della questione Rom, venendo meno all’applicazione delle normative europee e nazionali e agli impegni presi con la Regione, con il volontariato e la comunità Rom. Questo atteggiamento non solo erode la credibilità di un’amministrazione sempre più lontana dai problemi della città, ma frustra e avvilisce la possibilità di realizzare progetti di inclusione, attingendo a finanziamenti europei.

“La causa: incapacità, cattiva volontà, disinteresse, discriminazione. L’effetto: aumento del disagio, dei rischi sanitari, dell’emarginazione, aumento di pregiudizi e luoghi comuni”.

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