Pochi giorni fa sulla prima pagina di alcuni quotidiani, soprattutto della capiatle, campeggiava, a caratteri cubitali, un incredibile titolo: EREZIONE LUNGA 36 ORE PER FARMACO SBAGLIATO DELL’UROLOGO…

L’altisonante e sorprendente articolo più o meno così recitava: “ROMA – Un uomo con problemi di disfunzione erettile ha avuto una dolorosa erezione di 36 ore a causa di un farmaco sbagliato prescritto dall‘urologo. L’episodio è accaduto a Roma dove il paziente, è passato da avere problemi di erezione all’estremo opposto e ora ha citato i medici per lesioni colpose. La terapia “miracolosa” – continua l’articolo- somministrata dai dottori, infatti, ha avuto sul paziente un inaspettato e macroscopico risvolto collaterale: dopo essersi presentato come amante in difficoltà, si è ritrovato, suo malgrado, a soffrire del problema opposto. È bastata una piccola puntura per trasformare il deficit sessuale in priapismo, e l’organo genitale dell’uomo è rimasto in erezione per trentasei ore consecutive. Il nuovo disturbo, non meno fastidioso del precedente, è durato a fasi alterne per più di un mese, provocando tra l’altro atroci dolori. Dopo trentasei ore di inferno, il quarantacinquenne si reca al pronto soccorso, dove gli vengono diagnosticate lesioni giudicate guaribili in circa un mese”.

Un’erezione lunga davvero eccessiva

Per i nostri affezionati lettori la cosa può apparire incredibile. Dopo aver parlato per numerose puntate di maschietti con difficoltà a raggiungere o mantenere l’erezione ora si ritrovano a leggere di una erezione eccessiva, davvero TROPPO eccessiva.

Quello che è accaduto è stata una reazione abnorme all’utilizzo di un farmaco davvero interessante: l’Alprostadil, nome commerciale: Caverject.

L’alprostadil è un analogo sintetico della prostaglandina 1 (PGE1), sostanza dotata di spiccate proprietà vasodilatatorie. Sfruttando questa proprietà è usabile nel trattamento della disfunzione erettile. A tale scopo, viene iniettato direttamente nei corpi cavernosi del pene, determinando erezioni valide anche in pazienti con circolo gravemente compromesso o con alterazioni del sistema nervoso. In effetti in vari pazienti, soprattutto quando la lesione è di tipo neurologico (mielolesi, operati di prostata per cancro, ecc.) il tasso di risposta in termini di erezione soddisfacente appare superiore rispetto a quello indotto dai ben più noti, Viagra, Cialis, Levitra o Spedra.

Tuttavia, si tratta pur sempre di una iniezione che il paziente deve farsi nel pene subito prima del rapporto sessuale con, quindi, una ovvia minore praticità d’uso e possibili effetti indesiderati anche a livello psicologico (non è facile dire “…amore, ti desidero, perciò ora vado a farmi una punturina… lì…”.

Anche se va anche detto che vi è una maggiore tollerabilità avendo l’Alprostadil scarsi effetti sistemici e che, a differenza del Viagra e cugini, l’alprostadil sostiene il meccanismo dell’erezione anche in assenza di stimolo sessuale.

L’azione inizia circa 5-20 minuti dopo l’iniezione e si mantiene per circa un’ora (è dose dipendente: più sostanza si inietta più…dura!), spesso anche dopo l’eiaculazione.

Per coloro che “svengono” alla vista di un ago esisterebbe anche l’alprostadil in supposte intrauretrali (piccole tavolette, della grandezza di mezzo chicco di riso, da inserire nell’uretra con apposito applicatore), ma questa via di somministrazione produce un’azione molto inferiore alla formulazione iniettabile, risultando efficace nel produrre un’erezione soddisfacente soltanto nel 30-40% dei pazienti con disfunzione erettile anziché l’90% e oltre.

Tra i possibili effetti collaterali locali sono, pur raramente, previsti dolore al pene di entità lieve o moderata, erezioni prolungate (della durata di 4-6 ore) fino al priapismo descritto nel caso giornalistico sopra-ricordato (ma sull’interessante e curioso concetto di PRIAPISMO torneremo in una prossima puntata), piccole emorragie nelle sede della iniezione e c’è chi ha ipotizzato un suo effetto favorente l’insorgenza di Induratio Penis plastica.

Ovviamente non sappiamo cosa sia successo esattamente a Roma. Cè stata, da quanto si apprende dalla stampa, una denuncia e quindi vi saranno sedi ed interlocutori idonei ad approfondire correttamente il fatto.

Qui ci limitiamo a dire che si tratta di un farmaco estremamente interessante che può riuscire, talvolta miracolosamente, laddove le “pasticche dell’amore” hanno fallito.

Ma, come tutti i farmaci, ha potenzialità ma anche limiti, benefici eccezionali ma anche effetti collaterali

E necessità, forse ancor più di altri farmaci, di corrette indicazioni andrologiche e di un training di apprendimento da effettuarsi con lo specialista stesso. Poi, ma solo dopo tutto questo, si può anche divenire senza rischi dei Super-Man (ammesso che un erezione, ancorché eccezionale, ci renda davvero dei super-uomini…).

 

 

LA FRASE DEL GIORNO: “Hai una pistola in tasca o sei contento di vedermi?” Mae West – Lady Lou

 

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Il DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzo: [email protected]

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ultimo aggiornamento: 21-06-2014


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