VIAREGGIO. Sembrava una domenica di Carnevale: la pioggia mattutina che minaccia di fermare tutto, il sole del primo pomeriggio che fa tirare un sospiro di sollievo, l’attesa snervante e poi via, si sfila in Passeggiata. E poco importa se siamo a giugno anziché a gennaio: la voglia di Carnevale non va mai in vacanza. Anzi: non morirà mai. “Avanti con le maschere”, il festoso corteggio per sensibilizzare la città sulle sorti di Burlamacco, si è rivelato un grande successo con più di mille partecipanti. Peccato che la politica abbia guastato la festa.

Protesta pacifica. “Speriamo venga gente, sennò ci giochiamo la faccia”. Ore 20 passate: qualche carnevalaro, chi mascherato chi con indumenti rossi, bianchi e neri, si gode l’aperitivo al Bar Galliano. L’affluenza, fino a quel momento, è scarsa. “Tranquilli, arrivano tutti all’ultimo minuto”. Amen: poco prima delle nove, l’ora in cui è fissata la partenza in direzione molo, Piazza Maria Luisa si riempie in un batter di ciglio. Eccolo, il popolo di Burlamacco: operai, avvocati, studenti, impiegati uniti dall’amore per carri e rioni. Tra i manifestanti c’è pure qualche cane in maschera. E sopratutto c’è una Viareggio che non vuole rinunciare al suo Carnevale, che ha dimostrato di tenere in vita una città moribonda.

avanti con le maschere corteoL’unione fa la forza. In testa ci sono i carristi, presenti pressoché al completo. Quei carristi troppo spesso lacerati da divisioni interne e antipatie reciproche. Non stasera, però: c’è da difendere il Carnevale. E allora eccoli ballare e marciare truccati, in maglietta rossa – la scritta “Respect Carnival” è facilmente comprensibile anche da chi non mastica l’inglese – e con un grande striscione. Il messaggio è esplicito: “Non ci provare con le maschere”. Che poi era il titolo di un carro del 1988 realizzato dal compianto Sergio Baroni e da Renato Verlanti. E il decano Arnaldo Galli, in trincea a dispetto dei suoi 88 anni, sfila a bordo di un trono. Meraviglioso.

Toh, chi si vede. Man mano che il corteo avanza si accodano alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, da consiglieri come Matteo Martini e Maria Cristina Marcucci ad assessori come Andrea Strambi, Glauco Dal Pino e Chiara Romanini che scherza con il presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci dopo le reciproche schermaglie di qualche ora prima su Facebook. Gli animi rimangono tranquilli, l’allegria prevale sulla vis polemica. Romanini si lancia anche in una sfida con i cronisti: portare una manifestazione del genere a Roma, davanti ai palazzi del potere. I cartelli – “Il Carnevale è storia”, “Il Carnevale è cultura”, “Il Carnevale è lavoro” – sarebbero anche già pronti…

avanti con le maschere corteoL’intruso. Poi il corteo arriva in Piazza Mazzini, epicentro dei corsi mascherati nelle domeniche di Carnevale. Scocca l’ora dell’alzabandiera con il vessillo del Carnevale estivo pronto a far compagnia alla Bandiera Blu. Pasquinucci e il suo predecessore Alessandro Santini hanno già le mani pronte, quando sulla pedana del pennone si presenta un ospite inatteso, il sindaco Leonardo Betti. È proprio il caso di dirlo: sale sul carro del vincitore. E chi i carri li costruisce davvero vede in quel gesto un affronto, una presa di giro nei propri confronti. I maghi della cartapesta, a quel punto, filano spediti verso il molo, dove poi scatteranno una foto di gruppo sulla passerella. Non prima di aver indirizzato fischi e improperi vari al primo cittadino. Con il quale litiga anche Santini, consigliere comunale di opposizione, evidentemente infastidito da quella presenza. Proprio non si poteva fare a meno di questo teatrino politico in una serata pacifica e scevra da strumentalizzazioni?

Cosa resterà? Strumentalizzazioni a parte, “Avanti con le maschere” ha saputo attirare l’attenzione dei turisti, intenti a scattare foto e video, e ha lanciato un segnale inequivocabile: a Viareggio c’è una voglia matta di Carnevale, rafforzata probabilmente dal clima di incertezza degli ultimi tre mesi. E gli organizzatori del corteo – Amici di Burlamacco, Carnevalari, maschere dei carri, carristi e tanti altri -, oltre ad aver già raccolto 3.500 euro in cinque giorni, una piccola rivoluzione la stanno mettendo in atto. Alcuni esercizi commerciali della Passeggiata, gli stessi che nel 2012 fecero firmarono contro il settimo corso mascherato, hanno versato un contributo di 50 euro alla sfilata autofinanziata del 9 agosto. Sono passati appena due anni, ma sembra un’era geologica…

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