VIAREGGIO. Puntata numero 44 per DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini.

CHI HA PAURA DEL LUPO CATTIVO? VASECTOMIA: TABOO O ATTO MEDICO?

Questa settimana un argomento abbastanza ‘sfizioso’…Quando, in una recentissima puntata, ho affrontato il tema della legatura dei deferenti mai avrei pensato di scatenare una attenzione così forte nei lettori della nostra Rubrica per un tema che, evidentemente, solo in apparenza sembrava routinario. Dopo la pubblicazione dell’articolo in questione ho inaspettatamente ricevuto moltissime email di lettori che esprimevano dubbi e perplessità e che, soprattutto, chiedevano lumi sui percorsi normativi.

Come ho avuto modo di descrivere si tratta di un atto chirurgico piuttosto semplice (ammesso che la chirurgia sia mai semplice…) che, se nella pratica comune è assolutamente eseguibile, per molte Direzioni Sanitarie diviene proibito, se non nella forma (in alcuni casi perfino si) almeno nella sostanza.

Certo è che: da una parte la Giurisprudenza italiana, mantenendo qualche sfumatura sulla problematica delle lesioni personali, non aiuta a sciogliere i dubbi normativi, mentre dall’altra il Sistema Sanitario Nazionale, non riconoscendo un chiaro DRG specifico ( acronimo di Diagnosis Related Groupsche, utilizzato per indicare la retribuzione di ogni intervento medico-chirurgico), fa sì che questo intervento non venga riconosciuto negli ospedali Pubblici e, a seguire, che molte assicurazioni private non lo rimborsino.

Accade così che per trovare un escamotage alcuni medici “FORZINO” UN PO’ LA DIAGNOSI SPOSTANDO LA CAUSA DELL’INTERVENTO DALLA RICHIESTA STERILITÀ ALLA PREVENZIONE DI EPIDIDIMITI RICORRENTI. Ma si tratta di una iniziativa che pur essendo fatta a “fin di bene” potrebbe lo stesso, soprattutto in caso di contenziosi o complicazioni, essere interpreta come un, pur piccolo, falso in atto pubblico.

Idealmente, in un mondo perfetto, non dovrebbero esservi problemi legali (diversa può essere la questione religiosa o ideologica, ma non è questo il tema della mia riflessione) per un intervento del genere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ben lungi da voler perpetrare mutilazioni o lesioni agli essere umani, dice esplicitamente: “Health is a state of complete physical, mental and social well-being and not merely the absence of disease or infirmity” (LA SALUTE È UNO STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE E NON SEMPLICEMENTE L’ASSENZA DI MALATTIA O INFERMITÀ). Il diritto alla salute, pertanto, inteso non solo come assenza di malattia, ma proprio come benessere psico-fisico in generale, è (anzi, dovrebbe essere!) diritto inalienabile dell’uomo, da spendere nei modi e nei tempi che ciascuno meglio crede. Ma se questo è vero, il diritto ad usufruire (o non usufruire) della propria fertilità rientra ampiamente in questa sfera di diritti, ragion per cui non si vede la necessità di creare una categoria a parte per il diritto alla fertilità. Altrimenti dovremmo, per assurdo, ipotizzare una proibizione, per Legge, dell’uso degli anticoncezionali.

Tuttavia questo è quello che, in un certo senso, sembrerebbe proprio accadere nel nostro Paese dove la giurisprudenza, a mio avviso, non sembra così laica da concedere ai cittadini che ne vogliano disporre di esercitare questo diritto.

Per questo motivo, le interpretazioni a favore o contro la vasectomia si susseguono a ritmi alternanti costringendo, talvolta, i Medici ad inventarsi motivi finti (come appunto le epididimiti ricorrenti…) e quindi a commettere, per cercare di risolvere il problema la paziente, un teorico falso ideologico per giustificare l’atto medico, non solo dal punto di vista clinico, ma anche dal punto di vista assicurativo (cioè, per essere rimborsati dal SSN)

Si può magari discutere sull’opportunità che un intervento del genere debba essere a carico del Sistema Sanitario Nazionale, nella misura in cui, non è di fatto un intervento per una patologia, ma viene eseguito per motivi non strettamente medici, un po’ come succede per la circoncisione rituale (che comunque in alcune Regioni, come la toscana, viene, con qualche distinguo, riconosciuta). Anche se non possiamo disconoscere come i costi privati di una simile operazione non siano modesti (in realtà i costi della chirurgia sono sovente mal stimati dal grande pubblico, complice, la, peraltro giustissima, “gratuità” delle operazioni nel SNS. Gratuità, ripeto giustissima, che rende più difficile capire gli alti costi di qualsiasi atto chirurgico: ma questa è un’altra storia…).

Ma se la difficoltà a coprire la spesa negli ospedali pubblici è un tema particolare e non di facile soluzione in periodi di “vacche magre”, dovrebbe avere finalmente fine la querelle delle “lesioni gravissime” alla persona conseguenti all’intervento di vasectomia. Quando un paziente chiede, lui stesso, di essere vasectomizzato ed è stato formalmente, ma anche effettivamente, informato su ogni aspetto dell’operazione davvero non dovrebbe esser difficile per la Giurisprudenza chiarire una volta per tutte che non esiste il problema Legale prima, durante e dopo l’atto.

Risolto definitivamente il dubbio “penale” resta agli Assessorati Regionali il compito di sciogliere la questione, a questo punto solo amministrativa, degli ospedali.

Poi lasciate al rapporto tra medico e paziente, un rapporto che sempre dovrà essere etico, corretto e professionale, il compito di dirimere ogni questione su indicazioni (facili), tecniche (note e routinarie), complicanze (possibili) ed esiti (probabili). E nessuno avrà di che preoccuparsi!

 

LA FRASE DEL GIORNO:

“E QUESTO TI FIA SEMPRE PIOMBO A’ PIEDI,

PER FARTI MOVER LENTO COM’ UOM LASSO

ED AL SÌ ED AL NO CHE TU NON VEDI” Dante Alighieri – Divina Commedia – Paradiso XIII – 112-114

Il DR. Luca Lunardini è Medico-Chirurgo, Specialista Urologo con incarico di Alta Specializzazione in Andrologia, è dirigente medico presso la Unità Operativa di Urologia della A.S.L. 12 Versilia.

Membro della società italiana degli Urologi Ospedalieri e della Società Italana di Andrologia, ha fatto parte della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Sezione Provinciale di Lucca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il Dr. Lunardini è contattabile per qualsivoglia approfondimento via email al seguente indirizzo: [email protected]

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