FORTE DEI MARMI. Nuovo appuntamento (slittato di qualche giorno per motivi di redazione: ce ne scusiamo con i lettori) di A Spasso con Galatea, la rubrica dedicata all’arte, alla cultura, alla storia e alle tradizioni della nostra Versilia, realizzata grazie a Stefania e Tessa del blog Galatea Versilia.

 

SOLO PALUDI!

Forse la paura dei pirati, forse la malaria… comunque il Forte, nonostante l’allivellamento della macchia e la costruzione di case coloniche, continua ad essere disabitato.
La gente va in Marina a lavorare: chi coltiva la terra, o almeno tenta, chi pratica il commercio del marmo, chi fa il marinaio, tutte persone che ogni giorno rischiano la salute.
Sì perché la malaria in quella zona persiste, frequentemente la febbre colpisce la popolazione e di febbre una volta si moriva.
L’acqua di mare entra nei fossi creando stagni salmastrosi e l’acqua del fiume viene usata per irrigare i campi per cui la spinta diminuisce. La vegetazione cresce in maniera incontrollata intasando la foce del fiume Versilia.
Questi stagni che si creano nell’entroterra sono pozze di acqua ferma che costituiscono un ottimo habitat per le larve delle zanzare.
Decisiva per la bonifica del territorio sarà la costruzione di cateratte al Cinquale per impedire l’entrata di acqua di mare, e ovviamente lo “spaglio” costante dei fossi della zona.

foto Galatea Versilia
foto Galatea Versilia

La comunità, nonostante lo stato malarico della pianura, si oppone alle cateratte temendo una diminuzione di pescosità nel lago di Porta, in quanto avrebbero impedito ai pesci di mare di entrare nel lago.
Nel 1813 le cateratte vengono finalmente realizzate, con un sensibile miglioramento dell’abitabilità della zona.

La borgata del Forte dei Marmi è pronta per nascere.

Ancora oggi tra i vecchi fortemarmini rimane la memoria di quelle paludi. Se andate in via Leonardo da Vinci vedrete dei pilastrini in marmo (nella foto) “Sono bitte per legare la barche, lo sai che una volta qui c’era il mare?” ci dice la signora Carla Stagi nativa della Caranna.

Magari non proprio il mare, però sicuramente data la natura paludosa del luogo in determinati periodi dell’anno la zona si allagava rendendo necessario lo spostamento attraverso zatteroni di legno. Del resto lo diceva anche Michelangelo “Solo paludi!”.

Da “Torre di Venere. Vita, morte e miracoli al Forte dei Marmi

 

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Forte dei Marmi galatea versilia

ultimo aggiornamento: 04-08-2014


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