VIAREGGIO. Calcio e carnevale sono due mondi che, apparentemente, non hanno alcunché da spartire. Eppure presentano insospettabili analogie. Prendiamone una: i tifosi di una squadra si riconoscono in quei simboli che rimangono immutati nonostante il susseguirsi di presidenti e calciatori e la maglia da gioco rientra a pieno titolo nella categoria. In un certo senso, è quello che hanno pensato anche i carristi del Carnevale di Viareggio per la “Notte delle Maschere” di sabato prossimo. Unendo, da geniali artisti quali sono, l’utile al dilettevole.

Antefatto: i maghi della cartapesta, assieme al movimento I Carnevalari e agli Amici di Burlamacco, propongono alla Fondazione Carnevale una sfilata agostana, interamente autofinanziata con vetrofanie, magliette e braccialetti. Per sostenere i costi vivi dell’uscita dagli hangar della Cittadella sui viali a mare, i carristi decidono di distribuire t-shirt personalizzate. Una per ogni carro. I destinatari sono i veri protagonisti della Notte delle Maschere – le maschere che animano le costruzioni durante i corsi invernali. Viareggini che in barba all’età, alle simpatie politiche o all’estrazione sociale si riconoscono nell’appartenenza a un gruppo. Non è fuorviante paragonarli agli italiani che vivacizzano le curve degli stadi: un carro che sfila vuoto, senza coreografie a bordo o a terra, è come una partita senza cori, striscioni e spettatori.

I fratelli Umberto e Stefano Cinquini hanno ripiegato su una maglietta verde: è la versione estiva del costume da “fragolone” – ma l’ormai inconfondibile copricapo rosso non mancherà – del carro “Revolution”. E, un po’ come le maglie da calcio che celebrano la finale di un torneo, ecco la dicitura “Summer carnival 2014” per rendere immortale l’esperienza di questo Carnevale finanziato, di fatto, dalla città. Roberto Vannucci invece ripiega sul rosso fuoco e su una doppia citazione musicale: sotto il simbolo dei Queen – il suo “Figli di un Dio minore” è tutto incentrato sulla figura di Freddy Mercury – campeggia la scritta “La vida es un carnaval” tratta dall’omonima canzone di Celia Cruz.

E rosso è lo stesso colore scelto da altri due carristi che sfileranno sabato. Jacopo Allegrucci sulla parte anteriore ha disegnato le mani del diavolo-burattinaio del suo “Scherzo di Carnevale”, mentre su quella anteriore la data della sfilata (9 agosto 2014) è accompagnata da un estratto della canzone ufficiale del carro (“Il diavolo c’ha messo lo zampino”). Il festoso gruppo del “Carro…armato di allegria” di Massimo Breschi sfoggerà una t-shirt con il volto di Burlamacco del manifesto 2011 e la scritta “Senza te divento matto” che allude a una canzone di Egisto Olivi. Infine, su “Hysteria” della famiglia Lebigre-Roger i figuranti toglieranno dall’armadio il loro costume invernale. I vicecampioni della prima categoria, tuttavia, hanno presentato una maglietta che celebra i primi dieci anni della loro Compagnia del Carnevale, disponibile in due diversi colori.

Come un tifoso indossa la divisa della squadra del cuore, così le maschere porteranno sulle spalle l’identità del loro carro. Scrive Alex Bellos in “Futebol”, libro dedicato al calcio in Brasile: “La pratica di danzare e ballare sugli spalti incoraggia anche un senso di appartenenza più generale. Consente ai fan di partecipare a un evento allargato offuscando la tradizionale divisione fra spettatori e spettacolo, proprio come in fondo avviene nel Carnevale, dove basta solo essere presenti per entrare a farne parte”. Nulla di più vero.

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Chiara Carolli è la nuova Miss Carnevale di Viareggio (foto)

#summercarnival14, storia di un hashtag che promuove il Carnevale dal basso