VIAREGGIO. Dario Fo capum carri del Carnevale di Viareggio 2015: è questo il titolo che lo stesso Premio Nobel per la Letteratura ha scelto per sé, accettando l’incarico di presidente onorario della manifestazione. “Gli antichi fabbricatori di carri allegorici di Carnevale eleggevano ogni anno un Capo Carro, cioè il responsabile del progetto e della messa in atto delle storie da raccontare nelle sfilate”, afferma Fo. “A mia volta accetto di essere eletto capum carri per l’anno 2015 a Viareggio”.

La carica di presidente onorario è stata introdotta dal nuovo Statuto della Fondazione, entrato in vigore in questi giorni dopo le polemiche di pochi mesi fa, insieme ai due ruoli di presidente del consiglio d’indirizzo – assegnato a Gualtiero Lami: sa tanto di contentino alle sue mire della scorsa estate alla poltrona di presidente di tutta la Fondazione, poi tramontate con la nomina di Stefano Pasquinucci – e di presidente del consiglio di amministrazione, che lo stesso Pasquinucci terrà per sé.

Dario Fo durante una visita alla Cittadella del Carnevale di Viareggio (3)Le reazioni. “Come sindaco di questa città sono onorato che Dario Fo abbia accettato la nostra proposta di assumere la carica di presidente onorario, anzi, quella di capum carri, che è stata istituita col nuovo statuto recentemente adottato dalla Fondazione su sollecitazione della mia amministrazione”, spiega il primo cittadino Leonardo Betti.

“Questa nomina arriva in un momento delicato per la nostra città, alle prese con difficoltà finanziarie: l’accettazione della carica da parte di Dario Fo rappresenta però un fortissimo aiuto in tale direzione per la sua nota capacità di sapere comunicare al meglio quanto sia cultura una manifestazione ricca di talenti e di macchine straordinarie. Una manifestazione, la nostra, che trae le proprie origini da valori genuinamente popolari e si rifà alla satira grottesca ed alla commedia dell’arte, forme artistiche sulle quali il nostro nuovo presidente onorario è un esperto da Premio Nobel”.

“La disponibilità che Dario Fo ha deciso di riservare al Carnevale di Viareggio in particolare, e al Carnevale italiano in generale, è la dimostrazione, più alta e significativa, di quanto profondo ed universale sia il valore della manifestazione”, afferma Stefano Pasquinucci, ora presidente del cda della Fondazione Carnevale.

archivio.francarame.it
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“Un coinvolgimento qualificante e stimolante che responsabilizza, ancor di più, il nostro momentaneo ruolo di ‘testimoni istituzionali’ delle straordinarie potenzialità che caratterizzano il Carnevale inteso come storia, tradizioni, fantasia, creatività, partecipazione ed emozioni. Ipotizzare, come afferma il Premio Nobel, un progetto che ‘sappia raccontare storie…’ diventa, quindi, una straordinaria opportunità per tutti. Un ponte tra passato, presente e futuro. Una riconquista dell’identità e del valore delle essere persona attiva e pensante.

“Del resto, come afferma Dario Fo in una recente intervista, ‘il teatro così come l’arte, significa memorie, ricordi, ragione di vita. I miei spettacoli hanno sempre unito medioevo, rinascimento, ironia. Il teatro è servito a migliorare la mia vita’. Concetti che, aggiungo io, si adattano perfettamente anche al Carnevale”.

“Il coinvolgimento del Premio Nobel Dario Fo fa parte del nuovo progetto culturale della manifestazione che la Fondazione vuole concretizzare per rilanciare il Carnevale di Viareggio come assoluto patrimonio culturale, storico e artistico”, sostiene Gualtiero Lami, ora presidente del cdi. “Proporrò ai due consigli che la prossima edizione della manifestazione abbia come filo conduttore il tema della genialità che sarà raccontato, espresso a valorizzato da un lato attraverso il coinvolgimento di Dario Fo, personaggio di fama mondiale e punto di riferimento per la nostra cultura”.

Foto Umberto Cinquini
Foto Umberto Cinquini

Fo e il Carnevale. La presidenza onoraria non fa che rafforzare un legame, quello tra Dario Fo e il Carnevale di Viareggio, già profondo: nel 1985 partecipò alla manifestazione portando in scena i suoi maggiori successi teatrali e nel 1998 fu protagonista del carro vincitore, firmato da Silvano e Alessandro Avanzini, ideato immediatamente dopo la diffusione della notizia dell’assegnazione del Premio Nobel. E, nello stesso anno, Fo ricevette pure il Premio Burlamacco d’Oro della Fondazione Carnevale.

Nel 2000 firmò il progetto per un carro fuori concorso realizzato dai fratelli Umberto e Stefano Cinquini: la costruzione, dal titolo “La pace”, portò all’attenzione del pubblico il dramma di milioni di bambini che nel mondo subiscono violenze inaudite e che si trovano proiettati in realtà fatte di guerre e dolore.

Risale invece al 2008 un precedente poco lusinghiero: Fo aveva accettato di realizzare il manifesto per l’edizione successiva durante gli ultimi mesi della presidenza di Elio Tofanelli. Poi, con la vittoria del centrodestra alle elezioni amministrative e la nomina di Giovanni Maglione, quel disegno fu accantonato. Ora, in qualche modo, lo strappo viene ricucito.

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ultimo aggiornamento: 08-08-2014


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