VIAREGGIO. La domanda, banalissima, se la stanno ponendo in tanti a Viareggio dopo le dimissioni in blocco del consiglio d’amministrazione della Fondazione Carnevale: “E ora che succede?”. Al momento si profilano tre diverse strade percorribili.

Liquidazione. È la parola che ha mandato su tutte le furie l’ormai ex presidente Stefano Pasquinucci: “Mettere in liquidazione la Fondazione significa ammettere l’impossibilità della continuità amministrativa e, soprattutto, uccidere il Carnevale” ha detto in conferenza stampa a Palazzo delle Muse. In realtà, sono gli amministratori oppure l’assemblea dei soci ad avere facoltà di dichiararla. Per essere in liquidazione dovrebbe esserci stata, nel caso specifico del Carnevale, una delibera del cda e una relazione che ne spiega le cause. Ma nessuno a Palazzo delle Muse ha formalizzato tale documento.

La causa di scioglimento deve essere accertata e validata in una dichiarazione che gli amministratori devono depositare presso il Registro delle Imprese: dalla data d’iscrizione decorrerà la procedura di liquidazione. Qualora lo scioglimento venga deliberato dall’assemblea, la procedura decorre dall’iscrizione della relativa delibera nel Registro delle Imprese. Se invece è regolato direttamente dallo statuto o dall’atto costitutivo sarà questa fonte a regolare le competenze per l’accertamento della causa di scioglimento e per l’iscrizione al Registro delle Imprese.

Renato BaldiAvanti con la Fondazione. Mettere in liquidazione la Fondazione a meno di cinque mesi dalla prossima edizione del Carnevale appare un azzardo, se non addirittura una manovra autolesionista. E allora potrebbe anche accadere che l’amministrazione comunale si limiti a nominare i nuovi consiglieri d’amministrazione e d’indirizzo senza stravolgere la struttura. A meno che i sostituti dei dimissionari, proprio su indicazione del Comune, non decidano di sciogliere o liquidare la Fondazione con apposita delibera. E allora si torna al punto di cui sopra.

Commissariamento. La parola tabù per la giunta comunale potrebbe concretizzarsi nel caso del Carnevale: la Fondazione può essere commissariata dalla Regione Toscana, a cui spetta il controllo sulle fondazioni e con cui il sindaco Leonardo Betti sta lavorando per reperire finanziamenti alternativi al contributo comunale. Non sarebbe, peraltro, la prima volta per Viareggio: è già successo nella prima metà degli anni Novanta. E, per uno strano scherzo del destino, il commissario indicato in quel frangente fu quel Renato Baldi che oggi ha rassegnato le dimissioni dal cda.

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Betti: “Al Carnevale finanziamento congruo nonostante la spending review”

“Con quale coraggio Gualtiero Lami rimane in Fondazione Carnevale?”