VIAREGGIO. “Se fossimo stati ingessati al volere dei partiti avremmo realizzato la metà di quanto è stato fatto…”. Lorenzo Mazza non è più consigliere d’amministrazione della Fondazione Carnevale dallo scorso giugno. Ma è rimasto comunque vicino alla sua “squadra” nei momenti difficili. Anche oggi, giorno in cui l’intero cda si fa da parte.

“Pur essendo stato candidato come indipendente nelle liste di Sel ero rimasto in carica anche dopo l’uscita del partito dalla maggioranza. L’avevo fatto perché sentivo la responsabilità personale di gestire una situazione delicata. Poi mi sono tirato indietro quando ho visto che c’era la volontà di lasciar andare la barca alla deriva”.

Mazza non risparmia stilettate al sindaco Leonardo Betti: “Pur essendo stato disponibile ad ascoltarci ha cercato una vittima sacrificale a tutti i costi, non sapendo che tutto questo non porterà a nulla: mi ha fatto rabbrividire. E poi ho sentito tirar fuori proposte deliranti come la vendita delle opere del Premio Carnevalotto. Non c’è una strategia condivisa ma solo tanta confusione. Un caos che fa male al Carnevale e alla città: non è possibile aspettare i riequilibri di potere all’interno della maggioranza”.

Foto Versiliatoday
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Cristiana Gemignani, che dal cda della Fondazione Carnevale non voleva dimettersi, può essere definita una figlia d’arte nel mondo della cartapesta pur non essendo carrista: suo padre ‘Ghigo’ è stato sindaco e anche presidente del defunto Comitato Carnevale e di momenti difficili ne ha certamente vissuti. Ma le incertezze degli anni Sessanta o Settanta, forse, non sono paragonabili a quanto ha vissuto negli ultimi mesi sua figlia.

Gemignani non occulta la sua provenienza: “Mi ero candidata al consiglio comunale con il Pd, è vero. Ma credevo fortemente nel progetto culturale a cui sono stata chiamata e una volta entrata in Fondazione ho sempre pensato al Carnevale”. A suo parere, i motivi degli scontri con il sindaco Leonardo Betti stanno proprio qui: “Ci siamo subito attirati le ire dell’amministrazione comunale perché portavamo avanti il nostro interesse verso la manifestazione e criticavamo certi atteggiamenti. Siamo sempre stati persone pensanti, mai dei soldatini. Anzi: ci siamo sentiti dire che siamo stati ingrati perché abbiamo ricevuto una poltrona e siamo andati a chiedere soldi”.

Un anno fa, di questi tempi, il clima era decisamente più sereno: “Proprio Betti disse che questa Fondazione Carnevale, pur essendo espressione della politica, era composta da ‘tecnici’ quali imprenditori e organizzatori di eventi: ora invece ce lo rimprovera. E tutti sono stati bravi a dimenticare il record d’incassi che abbiamo fatto. Per me è un giorno triste”.

Il celebre calciatore brasiliano Sócrates una volta disse di aver vissuto “un giorno triste così felice”. Ma la felicità, almeno oggi, non alberga a casa Gemignani.

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