VERSILIA. “Ancora una volta la politica dei partiti mostra tutta la sua debolezza quando si affrontano temi che mettono in discussione le piccole e grandi oligarchie toscane”. Lo scrive in una nota il Movimento 5 Stelle della Versilia Storica riguardo al Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico recentemente adottato dalla Regione Toscana.

“Non più tardi di 10 mesi fa aveva visto la luce un documento con elementi di coerenza e novità in materia di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico: sembrava redatto da professionisti competenti e capaci di delineare con chiarezza tutte quelle criticità ambientali proprie della Toscana, sulle quali il MoVimento 5 Stelle si batte da anni e delle quali ha fatto la propria bandiera: la salvaguardia delle coste e delle montagne, la revisione del comparto estrattivo, la tutela delle risorse idrogeologiche, la politica cemento zero applicata a quei luoghi di una bellezza irripetibile come i nostri arenili.

“Invece gli stessi sindaci della Versilia, riuniti in conclave la scorsa primavera in un consiglio comunale congiunto tenutosi a Cardoso, hanno votato un documento unitario per chiedere – e in breve tempo ottenere – una revisione delle regole stringenti in materia estrattiva nei confini del Parco delle Apuane per non scontentare gli sponsor di partito: unici voti contrari pervenuti dai tre consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Viareggio. Mentre la stampa ci informa che una holding saudita ha acquistato i diritti per sventrare e portare all’estero le Alpi Apuane, arrivando a penetrare i consigli d’amministrazione di aziende che operano in alta Versilia, apprendiamo dal primo cittadino di Seravezza che basterebbe poter destinare il 50% dell’estratto (ma anche meno) alla filiera locale per rivitalizzare il settore del lapideo.

“Quindi la collettività dovrebbe tollerare la distruzione del proprio sistema idrogeologico pur di poter lavorare (in piccola parte) il marmo delle proprie montagne, con buona pace del piano paesaggistico e magari anche ringraziando gli eroici sindaci che si sono battuti per farci godere di un tale privilegio. Sul fronte demaniale marittimo la situazione non è migliore: pochi giorni fa l’amministrazione di Forte dei Marmi, nella persona dell’assessore Molino, ha definito ‘assolutamente inaccettabile’ il Piano di Indirizzo Territoriale già adottato laddove definisce il sistema sabbioso ‘fortemente compromesso dalla presenza ininterrotta di insediamenti balneari che ostacolano la vista del mare e la fruizione pubblica’.

“Il Pit, secondo l’assessore, va rettificato in questa sua descrizione, i manufatti umani costituirebbero un elemento antropico che invece valorizza e migliora la costa: come sarebbe stata spoglia e insignificante la Versilia così come è stata creata da Madre Natura, se non avessimo avuto la fortuna di poter ammirare cotante opere dell’ingegno umano. E sempre di elementi antropici caratteristici si dovrebbe parlare quando abbiamo la fortuna di ammirare i costoni delle montagne fatti brillare con cariche esplosive o gli immensi ravaneti abbandonati. Il povero Pit, seppur in fase di adozione, viene quindi attaccato duramente dal PD di tutta la Versilia perché non tiene conto delle specificità dell’economia e del territorio, e soprattutto non tiene conto di chi ha pagato le campagne elettorali dei vari sindaci del comprensorio.

“Il MoVimento 5 Stelle della Versilia Storica si oppone con forza a queste acrobazie semantiche che vorrebbero nascondere lo scempio del territorio dietro locuzioni eleganti e assolutorie di un’economia di rapina che da decenni saccheggia il Bene Comune, auspicando che l’assessore Anna Marson porti avanti il suo lavoro senza cedere alle pressioni del partito e agli interessi di chi lo finanzia”.

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ultimo aggiornamento: 09-10-2014


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