“A Viareggio il debito di 800mila euro di rette per gli asili non pagate parte da lontano”

VIAREGGIO. “Agitazione, mobilitazione, manifestazioni, interviste, lettere a dirigenti, richieste di incontri con il commissario prefettizio: questo è quello che stanno facendo i genitori dei bambini che frequentano i nidi d’infanzia e le scuole primarie del comune di Viareggio. Qual è il motivo portante di tutto questo malessere?”. Lo scrive il Movimento 5 Stelle di Viareggio in una nota.

“Sono due le paure – ‘Dove metteremo i nostri figli quando andremo a lavoro?’ e ‘Come facciamo a pagare le rette così alte?’. Abbiamo letto cartelli del tipo ‘Se chiudono gli asili la bimba la porto in comune’ e ‘Non si fa cassa con i bambini’ e tanti altri. Questo è un problema gravissimo, ma non è l’unico e neppure il più importante.
Il debito di 800mila euro di rette non pagate non è nato in un giorno.

“Vorremmo quindi far emergere il principale problema che è quello organizzativo e sottolineare le difficoltà strutturali in cui versano i servizi educativo-formativi di Viareggio.

“Alcuni esempi? Dicembre 2012, scuola materna comunale Il Melograno: la rappresentante di classe denuncia che ‘in alcune stanze ci sono delle infiltrazioni d’acqua e nel giardino manca l’erba e c’è la terra che respirano i bambini, gli alberi sono malati e dai pini cadono a terra le pigne’. Nessuno ha manifestato.

“Dicembre 2012, va a fuoco un tetto in eternit all’Istituto Marconi: la preoccupazione è da estendersi anche ai tre asili nido – Arcobaleno, Ninnipan e Ilulo – che confinano con l’Istituto Marconi. Per questo, nessuno ha manifestato. Gennaio 2013, le scuole per l’infanzia riaprono con orario ridotto per carenza di personale educativo. Nessuno ha manifestato.

“Gennaio-febbraio 2013: per oltre un mese bambini che, per certificazione Inps avevano diritto all’insegnante di sostegno, si sono trovati senza, a seguito di cessazione incarico del relativo insegnante. Nessuno ha manifestato.
Maggio 2014, si incendia un capannone abbandonato vicino alla scuola materna Florinda e minaccia l’incolumità dei bambini. Nessuno ha manifestato.

“Le mobilitazioni andrebbero fatte ogni qualvolta si lede la dignità dei nostri bambini-ragazzi e ogni volta che si mette a rischio la loro salute e sicurezza: non basta avere un posto a basso costo dove portare i propri bambini durante le ore di lavoro”.

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