VIAREGGIO. Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti. Questa settimana l’articolo è firmato dalla dottoressa Marina Lenzoni, psicologa clinica, specializzanda in psicoterapia sistemico-relazione, che si occupa di famiglie presso il Centro per la Famiglia di Viareggio.

Oltre l’amore materno: uno sguardo sulla tragedia di Ragusa

I fatti di cronaca riescono spesso a rapirci i pensieri e ad offuscarci il sorriso, quando non la speranza. L’omicidio di Andrea Loris è senza dubbio uno di quei “racconti” che sconvolgono l’anima: per ognuno di noi sarà difficile dimenticare la sua foto sorridente connessa ai macabri dettagli che ogni mezzo di informazione non ha avuto il pudore di risparmiarci. Oltre alla tristezza, al disgusto, smuove il pensiero di molti la compassione…..in questa brutta storia la principale vittima è, come troppo spesso, il minore, ma non la sola…

Difficile non pensare alla giovane mamma Veronica, la cui solitudine risuona assordante a coloro che la vogliono sentire: una solitudine che la accompagna sin da ragazza, che la vede esclusa dalla famiglia di origine per la quale non è altro che una “alienata”, sola alle prese con la ricerca di una felicità derubata, sola quando a 17 anni diviene madre per la prima volta, sola ad affrontare le difficoltà del quotidiano, sola nel piccolo paese in cui vive insieme al marito additata come la “straniera”, sola in casa quando viene prelevata dai carabinieri e portata in caserma.
Quello che è successo a Santa Croce Camerina non può non essere considerato un fatto sociale: in questi casi ci sono spesso palesi segnali di disagio che qualcuno dovrebbe saper leggere. Ma non accade perché la nostra società non è più in grado di farlo; non abbiamo più occhi per vedere ed orecchie per ascoltare. Non c’è più spazio per l’empatia e sono le persone più in difficoltà ad esser lasciate maggiormente sole, abbandonate nel loro disagio.
Quando ad uccidere sono le madri l’orrore si amplifica e le domande si moltiplicano; non si riesce a comprendere come colei che, per natura da la vita, possa toglierla.
Ed è proprio l’ideale di madre sempre amorevole e accudente a trarre in inganno: in realtà le morti per mano di una madre sono più numerose di quel che si pensa; talvolta non si arriva all’uccisione ma i figli, concepiti come estensione della propria persona, possono essere strumentalizzati e diventare oggetto su cui riversare la propria frustrazione e aggressività.
Ed è questa visione comune dalla “mamma per natura buona e amorevole” che spesso porta le neo-mamme a tacere sentimenti depressivi, di inadeguatezza e di fragilità in seguito al parto.
La trasformazione che avviene in una donna con la maternità è tutt’altro che semplice e naturale: richiede una grande forza dell’io ed un solido sostegno dell’ambiente, del marito e dei familiari, che permetta alla giovane madre di non frantumarsi.

Sono in crescente aumento i casi di depressione post-partum: spesso le donne si caricano di aspettative irrealistiche sulla maternità e si fanno carico di una mole di compiti e responsabilità eccessive. Condividere la cura del bambino con il partner fa sì che la donna non si senta l’unica responsabile o colpevole nel caso qualcosa non vada nel verso giusto, o diversamente dalla favola che si aspettava di vivere, con conseguenti vissuti di colpa, insicurezza e distima che si ripercuotono inevitabilmente nel rapporto con il figlio.
In seguito ad una depressione post-partum si viene a creare una relazione madre-bambino problematica caratterizzata da difficoltà di comunicazione emotiva ed empatica, difficoltà nella gestione comportamentale (i capricci e le inclinazione temperamentali del bambini vengono vissute come un “fastidio”) e la difficoltà nel diventare per loro delle figure di riferimento.
Non dobbiamo avere paura dell’orco che può nascondersi in ogni madre: dobbiamo capire che il nostro sostegno, il nostro sguardo attento, la tempestiva richiesta di aiuto, possono in alcuni casi, evitare che una madre diventi tale.

FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a:  [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy.

 

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ultimo aggiornamento: 14-12-2014


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