VIAREGGIO. Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti.
La terapia familiare e di coppia: tutte le risposte ai tuoi dubbi.
Spesso capita che mi venga chiesto di spiegare che lavoro faccio,perché per molte persone la risposta “terapia familiare” non è esaustiva.
In molti non hanno chiaro quale sia il lavoro di un terapeuta familiare e soprattutto quando le persone dovrebbero richiedere il suo aiuto.
Oggi vorrei quindi darvi alcune informazioni ,che mi auguro saranno chiarificatrici, riguardo a questa parte della psicoterapia.
La richiesta di una terapia familiare può essere fatta da qualsiasi componente della famiglia, il terapeuta richiederà poi che tutti i membri acconsentano a venire in terapia e nel caso di presenza di minori sarà obbligato a far sottoscrivere un consenso scritto ad entrambi i genitori ( anche, e direi soprattutto, se separati) prima di visitare il bambino/a.
Non è detto che a tutte le sedute, o per la maggioranza della terapia, debba partecipare tutta la famiglia, questo avverrà infatti a discrezione del terapeuta che una volta esaminata la richiesta formulerà un ipotesi di lavoro secondo cui coinvolgere ad esempio solo i genitori.
Ma quando è necessaria una richiesta di terapia?
Dare una risposta esaustiva a questa domanda è abbastanza complicato ma senza voler scendere nella perfezione assoluta posso accennarvi alcuni casi, direi i più frequenti, in cui viene fatta questa richiesta.
Conflitti familiari( non necessariamente tra tutti i componenti), problemi di gestione dei figli ( ad es. bambini eccessivamente bizzosi, irrequieti o aggressivi), difficoltà nella gestione di figli adottivi, manifestazioni “fisiche” di problemi da parte dei figli che non hanno avuto nessun precedente riscontro medico ( es. bambini che hanno smesso di mangiare ma all’esame medico non è emersa nessuna evidenza, oppure bambini con difficoltà di gestione delle feci ecc), un componente della famiglia con evidenti sintomi indicativi di una psicopatologia( es. attacchi di panico, disturbo alimentare ecc.) e infine la richiesta ad un terapeuta familiare può essere fatta anche esclusivamente sulla coppia. In questo ultimo caso si tratterà di avviare una terapia che in termini tecnici prende il nome di terapia di coppia e che coinvolge necessariamente solo i due coniugi o compagni.
Questa richiesta di terapia può giungere al terapeuta familiare a causa di molteplici motivazioni ma segue, seppur con obiettivi diversi, un iter simile a quello della terapia per la famiglia.
L’iter terapeutico è costituito infatti da più sedute con cadenza solitamente quindicinale o mensile ( oppure settimanale secondo quanto ritenuto opportuno dal terapeuta) la cui durata è variabile a seconda del problema, delle risorse disponibili da utilizzare e della capacità della famiglia o della coppia di “adattare i sistema” alle nuove richieste.
Per ulteriori domande su questo argomento è possibile scrivere al mio indirizzo Email: [email protected], a volte risolvere un dubbio può essere il primo passo per risolvere un problema.

(Visitato 131 volte, 1 visite oggi)
TAG:
coppia FeliceMente psicologa psicologia terapia Valentina Aletti

ultimo aggiornamento: 28-12-2014


Furti, presi di mira due negozi di parrucchiera a Lido di Camaiore

Lutto a Capezzano, morto idraulico all’ospedale Versilia a causa di una malattia