VIAREGGIO. “Non scherziamo con le parole: qui in atto non c’è alcuna discriminazione, ma solo un’agevolazione per la popolazione di Viareggio, autentica protagonista del Carnevale di Viareggio. È un concetto ben diverso”. Stefano Pozzoli, commissario straordinario della Fondazione Carnevale, si difende così dalle critiche sollevate sulla decisione di far pagare il biglietto d’ingresso (ridotto) a tutti i bambini dai 7 anni in su con la sola esclusione dei residenti a Viareggio in età compresa tra 7 e 12 anni.

Certo, qualcosa è andato storto rispetto alle aspettative. “A ottobre avevo annunciato che non avrebbero pagato i bambini di Viareggio e degli altri Comuni della Versilia, è vero: era uno dei miei obiettivi. Avrei anche voluto mettere in prevendita ingressi a una sfilata qualsiasi: se uno acquista il biglietto per il corso del 1° febbraio e per vari motivi non può andarci, quel pezzo di carta non è più utilizzabile. E poi avrei tanto voluto introdurre il biglietto famiglia. Sfortunatamente, essendomi insediato soltanto tre mesi fa, ho avuto pochissimo tempo a disposizione: a ottobre la mia priorità era garantire la sopravvivenza del Carnevale, non certo la politica dei biglietti”.

Pozzoli spiega poi come è arrivato alla decisione di abbassare da 10 a 7 anni il limite di età sotto la quale i bambini – italiani e stranieri – non pagano: “Ho fatto le mie ricerche e ho notato che in Italia, tra parchi di divertimento e spettacoli, la soglia di esenzione più vantaggiosa è quella dei 6 anni. Io l’ho portata a 7: non mi pare un’agevolazione da poco. Senza considerare che in alcuni parchi c’è il discrimine “.

Foto Vt
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Ma perché è stato fatto un passo indietro rispetto a ottobre? “La normativa in materia non è molto chiara, il tempo stringeva e da funzionario pubblico non mi espongo a un rischio di evasione fiscale. Su Viareggio è stato possibile concretizzare la mia idea e per me è un vanto: i suoi abitanti sono una componente fondamentale del Carnevale, il territorio sta attraversando un momento di difficoltà e io ho voluto agevolarlo. Ovviamente può piacere o non piacere. Ma non ho nulla di cui vergognarmi”. Un cambio di programma di cui non è stata comunque data tempestivamente notizia: “Lo avevamo scritto sul nostro sito ufficiale e in tutti i comunicati stampa. Quello che annunciai a ottobre era un’idea, non un provvedimento definitivo”.

Pozzoli risponde anche a quanti sostengono che la politica dei biglietti d’ingresso sia una manovra per risanare il malmesso bilancio della Fondazione Carnevale: “Assolutamente no. Sapete quanti biglietti ridotti sono stati venduti nel 2014, l’anno del record d’incassi di sempre? Non arriviamo a 5mila. Per me le operazioni più significative sono i 60mila euro risparmiati sugli addobbi o i 30mila euro di agevolazione sulle aliquote Siae per i prossimi due anni”.

Così facendo non c’è il rischio che passi il messaggio che il Carnevale di Viareggio sia, appunto, una festa quasi esclusivamente per i viareggini e non anche per i “forestieri”? “Lo escludo. Ogni territorio fa le sue scelte: ci sono residenti che non pagano i parcheggi, che entrano gratis ai musei…io ho voluto premiare i viareggini in questo modo. Uno non viene sui viali a mare a febbraio a vedere il Carnevale, bensì il Carnevale di Viareggio, basato su una straordinaria partecipazione popolare che non si trova da altre parti”.

Ad ogni modo, i prezzi dei biglietti non saranno ritoccati: “Non è assolutamente nelle mie intenzioni. E anche se volessi, sarei un pazzo a stravolgere tutto a meno di un mese dalla prima sfilata”.

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ultimo aggiornamento: 07-01-2015


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