VIAREGGIO. “Un incendio al campo rom il 9 gennaio distrugge roulotte e container, poveri, miserabili e precari rifugi per alcune famiglie. Il container, in quella situazione di emarginazione e degrado, è molto ambito dagli abitanti il campo perché ha elettricità, acqua corrente e servizi, anche se spesso inutilizzabili. Le famiglie non sono gli unici inquilini dei container: sono presenti anche blatte, a decine, e il Comune lo sa bene”. Lo scrive in una nota l’associazione Berretti Bianchi di Viareggio.

“Anni fa ha fatto finta di organizzare una disinfestazione ma poi ha lasciato perdere perché è così che ci si muove a Viareggio. Poca attenzione verso i bambini, soprattutto se sono rom. L’incendio di cui sopra ha lasciato per la strada un bel po’ di persone, un bel po’ di bambini. I Servizi Sociali sono troppo occupati in altre faccende (quali?), i responsabili del Comune devono pensare al dissesto e non possono certo ipotizzare una soluzione per rimediare ai danni dell’incendio, anche se è accaduto in una struttura Comunale e anche se si possono trovare soluzioni a costo zero. Il fatto è che nemmeno le macerie altamente inquinanti sono state tolte dal campo e così degrado su degrado, a dispregio della dignità umana.

“Le dichiarazioni e le azioni di solidarietà verso una comunità abbandonata a se stessa e soprattutto verso i suoi bambini, hanno suscitato un’ondata di razzismo becero e pericoloso, che fa vergogna sia partorito da una città come Viareggio. Un odio così violento verso un’intera comunità, espresso nell’approssimarsi del giorno della memoria. Nei campi di sterminio nazisti furono sterminati più di mezzo milione tra rom e sinti. I commenti dopo il rogo al campo rom e l’immobilismo comunale cozzano così violentemente contro la memoria dell’olocausto e del porrajmos. E allora, in presenza a tanto razzismo e discriminazione, non si può fare a meno di considerare che, senza il silenzio e l’accondiscendenza di gran parte dell’opinione pubblica, olocausto e porrajmos avrebbero avuto certamente proporzioni minori.

“Abbiamo il dovere di difendere la memoria storica, noi popolo di migranti. Abbiamo il dovere di trasmettere alle giovani generazioni valori positivi che sono soprattutto il rispetto degli altri, la dignità, la legalità, la solidarietà e l’accoglienza. Abbiamo il dovere di difendere la Costituzione di questo nostro paese che è nato dalla Resistenza alla quale hanno partecipato anche decine di rom e sinti.

“Proprio nel Giorno della Memoria abbiamo il dovere di dire no alle discriminazioni e se in passato molti hanno taciuto, denunciato, collaborato, noi non permetteremo forme di razzismo e persecuzione nei confronti di minoranze già pesantemente discriminate”.

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ultimo aggiornamento: 27-01-2015


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