VIAREGGIO. Sarà prorogata fino al 12 aprile la mostra dedicata a Lorenzo Viani e ai cento anni della Grande guerra: inaugurata lo scorso 6 dicembre a Villa Argentina, storica dimora liberty di proprietà pubblica e appena restaurata, l’esposizione ha avuto un grande successo e per questo ne è stata posticipata la chiusura, inizialmente fissata al 1° marzo. La mostra, che presenta un Viani inedito, ha fatto riaprire dopo trent’anni le porte dell’edificio, chiuso e in stato di abbandono prima dell’intervento da parte della Provincia di Lucca, che ne è proprietaria.

Sedicimila visitatori: sono passati due mesi dal giorno dell’inaugurazione e la mostra, pensata per ricordare anche i 381 caduti viareggini, partiti giovanissimi nelle loro divise grigio verdi e mai più tornati, si presenta come un flusso incessante di appassionati, curiosi, critici, studenti e turisti in gita a Viareggio. Ecco perché il comitato organizzatore delle iniziative a Villa Argentina – composto da Provincia di Lucca, Comune di Viareggio, Fondazione Festival Pucciniano, Fondazione Mario Tobino e Soprintendenza BAPSAE di Lucca e Massa Carrara – ha deciso all’unanimità di posticiparne la data di chiusura.

Viareggio 1915-2015 - I caduti per la patria“La Grande Guerra di Lorenzo Viani. Viareggio-Parigi-Il Carso. Pittura e fotografia della Grande Guerra in Lorenzo Viani e Guido Zeppini”: questo il titolo del viaggio storico predisposto da Enrico Dei nel gioiello ritrovato di via Fratti, angolo via Vespucci.

Un viaggio che dura da cento anni e che qua viene esplorato attraverso le opere, alcune delle quali inedite, del più importante espressionista italiano, il viareggino Lorenzo Viani, e le fotografie del capitano medico, e fotografo dal fronte, Guido Zeppini. Non è solo un’operazione alla memoria. È piuttosto una ricerca di atmosfera, di significati, per svelare il mondo interiore dell’Italia e dell’Europa di quegli anni tragici, un universo fatto di vita quotidiana in trincea, di paura con le gambe immerse nella neve delle montagne del Carso, di demolizione e morte. Zeppini documenta tutto, con l’occhio del cronista e del fotoreporter, che annota scattando fotografie. Viani, in divisa grigioverde, dipinge e disegna scene di civili coinvolti, loro malgrado, nella follia armata: i suoi capolavori appaiono come un diario di guerra, protagonista è la figura umana nel suo complesso, con anonimi e umili soldati, attori di sanguinari scontri subiti e commessi. Nere croci di un cimitero, macabri funerali, trincee come tombe, terrore di battaglia: tutto è raccontato con il suo tratto forte e deciso, in mezzo c’è la vita, le miserie umane, le vicende dei più deboli, riportare sulla tela con pennellate veloci e intense, dove coesistono malinconica espressività e grazia poetica.

In mostra si trovano 120 opere: due disegni e due bronzi di Domenico Rambelli, uno dei massimi scultori del Novecento e autore del monumento ai caduti di Viareggio, più di 60 opere di Viani – di cui dieci xilografie inedite – effetti personali e lettere che il pittore scrisse e ricevette quand’era al fronte. Al loro fianco sono ospitate anche 60 fotografie di Zeppini, accompagnate da documenti e oggetti cari al fotografo.

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ultimo aggiornamento: 12-02-2015


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