VIAREGGIO. Un Carnevale “che non esclude famiglie e bambini” e con la sfilata del Martedì Grasso, un Carnevale come “manifestazione da vivere” e non ridotto a un “bilancio da pareggiare”, un Carnevale senza “sagra della porchetta”. E soprattutto un Carnevale senza gestione commissariale. Sono le idee del “manifesto” sottoscritto dall’ex presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci e dagli ex consiglieri Cristiana Gemignani, Gualtiero Lami e Patrizia Lombardi, da esponenti della lista civica Viva Viareggio Viva che ha fatto parte della maggioranza ai tempi della giunta Betti e da membri del direttivo del Carnevaldarsena.

Questi i punti salienti:

1. NO al Carnevale tutto l’anno: le feste di Carnevale hanno una radice lontana nella storia; in tutto il mondo cristiano almeno, il carnevale ha un inizio e soprattutto una fine, variabile perché legata alla Pasqua. Non c’entra la religione, se non come un fatto culturale: il Carnevale al di fuori del periodo canonico è un frutto fuori stagione, è fasullo.

2. SI’ al Carnevale come un periodo ininterrotto di feste, baldorie, eventi, sfrenatezze e baccanali concentrate nelle sue date naturali che hanno radice nella cultura popolare.
SI’ alla sfilata del Martedì grasso, il giorno in cui si festeggia il Carnevale in tutta Italia e in cui si è conquistata la diretta televisiva pomeridiana (proprio perché è quel giorno e non un martedì qualunque).

3. NO al Carnevale stile rave-party, un prodotto che per essere venduto deve subire manipolazioni e forzature che lo snaturano, omologandolo ad altre feste.

4. SI’ al Carnevale di Viareggio come tradizione unica e irripetibile, grande festa popolare che
coinvolge tutta la città, intergenerazionale, e non spettacolo da consumare.

5. NO al Carnevale solo da vendere, da “mostrare”.
SI’ al Carnevale di Viareggio come manifestazione da vivere. L’intensa pubblicizzazione deve essere un mezzo per renderla ancora più accattivante, non un fine.

6. NO al Carnevale vissuto solo come un bilancio da pareggiare. Si può riprogettare tutto, dalle sfilate alle manifestazioni collaterali, senza tabù, per ridurre i costi, ma non si possono invertire i termini.
SI’ a un bilancio che serva per la manifestazione e non viceversa. Bisogna ricordarsi di mettere alla voce entrate, oltre ai soldi: quantità e qualità di allegria prodotta. Solo se la manifestazione rimarrà fedele a se stessa, potrà distinguersi, attrarre e incassare.

7. NO ad un Carnevale che esclude famiglie e bambini.
SI’ a tutte le iniziative che spronano alla partecipazione.

8. NO al Carnevale come sagra della porchetta.
SI’ a un Carnevale che include il cibo come arricchimento del Baccanale.

9. NO alla gestione commissariale del Carnevale che ha come solo obiettivo gli incassi e non esita a snaturarne l’essenza e l’identità della manifestazione.

10. NO ad un Carnevale senza inventiva, che attende solo di essere salvato dalla Regione Toscana (quest’anno generosa perché sotto elezioni, ma l’anno prossimo?) o dalla leggina speciale di turno, promessa da quel o quell’altro parlamentare.

11. SI’ a un Carnevale da riprogettare, magari su due o tre anni, raccogliendo le idee dei tanti
che veramente ne hanno e le metterebbero a disposizione degli altri, per puro amore di una festa tradizionale, e ormai storica, da conservare.

Il manifesto è stato firmato da:

Chiara Sacchetti
Cristiana Gemignani
Patrizia Lombardi
Antonella Serafini
Umberto Guidi
Federigo Gemignani
Adolfo Lippi
Stefano Pasquinucci
Franca Sacchetti
Matilde Francesconi
Paolo Annale
Rossella Sciacqua
Pier Antonio Tomellini
Francesco Borraccini
Cesare Funel
Stefano Carlo Vecoli
Gianni Picchi
Stefania Brunetti
Nicola Balloni
Giada Cordoni
Simonetta Marchetto
Massimiliano Pagni
Anna Maria Consorti
Susanna Barsella
Claudia Menichini
Paolo Toscano
Arturo Francesconi
Stefano Giuntini
Gian Luca Cupisti
Isabella Pera
Anna Maccari
Renata Voleri
Massimo Giuseppe
Luigi Paci
Samuel Giorgio Augusto Galli
Zeffiro Rossi
Stefania Gambassi
Patrizia Tomei
Elisabetta Lembi
Giorgio Pini
Ornella Benetti
Ilaria Lucarini
Cristina Francesconi
Cristina Cinquini
Luca Ramacciotti
Carlo Alberto Di Grazia
Gianni Merlini
Mario Bindi
Silvia Francesconi
Serena Franceschini
Giulio Paolicchi
Moreno Bucci
Gualtiero Lami
Patrizia Baccetti
Antonio Pasquini
Andrea Cardini
Andrea Tuccori

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