Pozzoli: “La mia preoccupazione è il quinto corso. Pasquinucci? I bilanci sono quelli”

VIAREGGIO. Due parti arrivano alla medesima conclusione pur partendo da prospettive contrapposte: paradossalmente, è così che si può riassumere la polemica degli ultimi giorni che ha per protagonisti l’ex presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci e il commissario straordinario di Palazzo delle Muse Stefano Pozzoli.

“Adesso la mia preoccupazione è il corso mascherato di chiusura di sabato prossimo e nient’altro”, afferma l’attuale inquilino di Palazzo delle Muse: “Non voglio perdermi in questa diatriba che reputo dannosa per la manifestazione proprio in un momento simile: la priorità di Viareggio dovrebbe essere la buona riuscita del Carnevale”.

Per Pozzoli sono i numeri a parlare: “Il bilancio della Fondazione Carnevale è quello. La posizione di Pasquinucci si regge su frasi ipotetiche: ‘Se il Comune avesse erogato tutto il contributo da 1,4 milioni di euro’, ‘Se Sea non ci avesse richiesto 130mila euro’ e via dicendo. Io, come detto più volte, dopo che la Regione Toscana mi ha conferito l’incarico ho guardato i bilanci: la situazione di partenza era due milioni di euro di debiti. E abbiamo faticato a ottenere i fidi bancari. Non c’è molto da aggiungere. E ho ritenuto opportuno procedere intentando una causa legale verso il Comune: erano stati promessi soldi che poi non sono arrivati”.

Lo stesso ente da cui, secondo Pozzoli, dipendono le sorti di carri e mascheroni: “La Fondazione Carnevale è strumentale al Comune e le decisioni cruciali vengono prese dal Comune: se decide che il Carnevale deve essere una manifestazione gratuita stanzierà quattro milioni di euro, se prevede un biglietto d’ingresso a non più di 10 euro ne erogherà tre milioni… Ma se vogliamo un Carnevale più autonomo dalla politica è necessario iniziare ad avere delle entrate proprie. Il mio contratto scade a giugno, vediamo cosa farà chi prenderà il mio posto”. A proposito: “Ho letto che circolano voci di un’eventuale riconferma: di sicuro spetta alla Regione e non al sottoscritto. Se dovesse ripresentarsi questa possibilità valuterò se accettare o declinare. E non dimentichiamoci che tutto dipenderà anche dallo scenario politico di Viareggio dopo le elezioni amministrative”.

Infine una precisazione sul “caso” Dario Fo: “Per la verità non l’abbiamo ignorato. Anzi: l’abbiamo cercato più volte per invitarlo a Viareggio, ma non è stato possibile. Abbiamo comunque ottenuto quella breve intervista registrata per la diretta Rai del Martedì Grasso e ci hanno fatto piacere le sue parole”.

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