VIAREGGIO. Non è il tempo dei drammi, ma delle riflessioni. Il Viareggio ha perso il primo posto, ma può ancora riprenderselo. I punti di distacco dal GhiviBorgo sono 2 e le gare da disputare ancora 6 (7 per il Camaiore). Certo, da qui in avanti sbagliare non è più ammesso. Le zebre possono e devono vincere sempre da qui alla fine e sperare che la capolista inciampi. Il calendario non sorride ai bianconeri: Cenaia, Urbino Taccola e Lammari in casa, Castelfiorentino, Pietrasanta e Seravezza fuori. I derby come incognite, la sfida di domenica (8 marzo) contro la squadra più in forma del momento, il Cenaia, come snodo fondamentale.

Il morale del Viareggio è sotto terra. Il brodino con la Pro Livorno ha messo in evidenza tutte le lacune della squadra di Tognarelli. La condizione fisica è tutt’altro che ottimale: c’è chi sta cominciando a risentire palesemente della mancata preparazione estiva. La società ha compiuto un miracolo nell’allestire in fretta e furia un organico competitivo, che il primo allenamento lo ha svolto il 23 agosto. Manca la benzina nelle gambe. Dalla gara col Rosignano in poi si sono visti giocatori privi di brillantezza nel breve e di resistenza nel lungo. E neppure chi è subentrato ha dato il cambio di ritmo. Al netto delle assenze, Tognarelli – pur cambiando modulo a Livorno – deve fare i conti con un numero limitato di giocatori. E, di conseguenza, di scelte.

C’è poi l’aspetto mentale. Che è quello che preoccupa maggiormente. Nell’ultimo mese si è vista una squadra svuotata, priva di quella fame che dovrebbe essere prerogativa fondamentale per chi prova a vincere il campionato. Il vantaggio faticosamente costruito è stato dilapidato nel giro di poche partite. Un senso di appagamento che non può essere giustificato. A Livorno, dopo aver incassato l’1-1 (mezz’ora del primo tempo), le zebre non hanno mai dato l’impressione di voler cogliere a tutti i costi i tre punti. Il palo di Brondi è stato un episodio sporadico, un unico sussulto in mezzo a tanto, troppo buio. Reccolani è tornato, si è messo l’elmetto ed ha combattuto, strigliando pure i compagni, quando necessario.

Da qui il Viareggio deve ripartire. Tognarelli resterà al suo posto. Lo sfogo del post-gara di Livorno è stato dettato da una comprensibile frustrazione per il periodo no. La società lo conferma, rinnovandogli la fiducia. Adesso starà ai giocatori dimostrare attributi e valori.

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ultimo aggiornamento: 02-03-2015


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