PIETRASANTA. Ancora una volta il Coordinamento delle Imprese Lapidee, riunitosi nei giorni scorsi a Pietrasanta, ha dimostrato “il proprio rispetto per le istituzioni, pur manifestando per vedere riconosciuti i propri diritti”: lo scrive il Coordinamento stesso in una nota.

Gli imprenditori sono in attesa di essere ricevuti dal presidente della Regione Enrico Rossi, cui è stato chiesto ufficialmente un incontro urgente in vista delle riunioni delle commissioni regionali per il paesaggistico.

L’incontro ha visto la partecipazione cospicua di lavoratori, artisti, imprenditori, consiglieri regionali, sindaci e rappresentanti delle associazioni sindacali e di categoria che ha visto anche il contributo di ospiti eccellenti, come il direttore di Confindustria Toscana Sandro Bonaceto ed Emilio Isgrò, fra i più importanti artisti mondiali in visita alle cave apuane.

In conclusione le imprese e i lavoratori, “soddisfatti solo in parte dalle normative in atto del Pit”, si sono dichiarati ancora una volta dalla parte del dialogo, ma chiedono chiarezza, certezza, futuro e preservazione del lavoro.

Il vicepresidente di Cosmave Daniele Poli in apertura di seduta ha dichiarato che “pur nell’evidenza di passaggi positivi per le aziende, rimane al momento l’oggettività di un testo con molte lacune, che il testo stesso non è ancora condiviso e che le aziende debbono essere messe in grado di continuare”. Dal canto suo l’assessore Sauro Casotti del Comune di Minucciano ha ricordato come “il settore del marmo è vitale per le comunità dove già si è assistito a impattanti decrementi demografici dovuti alla mancanza di lavoro, comunità che sono passate da 3mila a 700 cittadini e dove i giovani restano disorientati proprio per la mancanza di occupazione”.

Foto Versiliatoday
Foto Versiliatoday

Maurizio Verona, sindaco di Stazzema ha ribadito che nelle Apuane “serve un’economia viva, l’economia del marmo è quella principale del territorio, e il territorio non può farne a meno”. Il consigliere Marina Staccioli ha ricordato come “tutti hanno supportato le ragioni di sopravvivenza delle cave, che non è possibile continuare a creare confusione e restrizioni e che tutte le leggi che riguardano il territorio debbono essere vagliate e valutate da chi il territorio ben lo conosce”.

Fa eco a questo il sindaco di Seravezza Ettore Neri, le cui dichiarazioni hanno riguardato le “preoccupazioni per la comunità che non può fare a meno del lavoro per soddisfare la sua necessità di continuare verso l’obiettivo più importante: il bene della comunità stessa, cui, in questo momento molto critico, almeno non è mancato un ottimo lavoro di squadra sul territorio”.

“Questo è un territorio che crea ricchezza ma che non viene riconosciuto come tale ed è continuamente vittima di un attacco concentrico”: a rappresentare, ancora, la solidità delle istanze del comparto lapideo sono le parole del direttore di Confindustria Toscana Sandro Bonaceto. “L’industria non è contro la natura, nessuno può dire che l’industria lapidea ha distrutto la natura. Sono grandi bugie quelle che sostengono che le cave esportano grezzi, o che vengono buttate giù le Apuane per farne dentifricio. Purtroppo questo è un combinato che fa presa su chi non conosce affatto il lavoro delle imprese lapidee al monte e al piano. Si osserva un accanimento su questo settore che non è né reale né giustificato. Questo è un settore dalle performance importanti, il presidente Rossi lo sa, così come conosce bene il fatto che il territorio è sempre stato caratterizzato da un’importante filiera”.

Il tema discusso in aula ha visto gli interventi anche degli artisti presenti, dal giovane Mikayel Ohanjanyan al Maestro Renzo Maggi, che ha voluto ribadire che questa non è una battaglia di merito ma di diritto. Ancora più confortante la posizione del Maestro Emilio Isgrò che ha dichiarato come dal suo punto di vista le imprese chiedono cose ragionevoli, e ha stupito la sala, da grande uomo d’arte e di cultura qual è, lasciando a Pietrasanta e in Versilia uno splendido pensiero: “Secoli e millenni di tradizione non possono essere scissi in un colpo solo. Non si può tagliare il nodo fra Cultura e Natura”.

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ultimo aggiornamento: 10-03-2015


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