FIRENZE. La Regione c’è e ci sarà, anche dopo l’uragano che ha colpito la memoria e il cuore dolorante di Sant’Anna, testimone e simbolo di uno dei crimini più orrendi della barbarie nazifascista. Con il vento che qui ha soffiato una settimana fa a 209 chilometri orari, più della bora. E le piante cadute lungo i declivi che preoccupano per la tenuta del crinale e il rischio di smottamenti a valle con l’arrivo delle piogge.

La Regione c’è e ci sarà come c’è stata fin dall’inizio per non perdere la memoria delle stragi nazi fasciste che hanno funestato anche la Toscana settanta anni fa. C’è e ci sarà come c’è stata fin dalla creazione del Parco nazionale della Pace, un modo per ricordare qualcosa che è una ferita ancora aperta e provoca dolore ma anche prova a lanciare un messaggio di speranza per il futuro. E un monito.

“La Regione è vicina” sottolinea l’assessore alla cultura della Toscana, Sara Nocentini. Lo fa davanti al monumento sacrario dove la vela con i 560 nomi (e l’età) delle vittime della strage del 12 agosto 1944 si rincorrevano un dietro l’altro e ora sono una serie di frammenti di parole che giacciono a terra. Una lapide importante, perché a dire “560 vittime – ricorda Enrico Pieri, superstite a dieci anni e presidente dell’associazione martiri – si fa presto ma vedere tutti quei nomi in fila fa tutta un’altra impressione”.

220px-Ossario_sant_anna_di_stazzema“Sono venuta per rendermi conto di persona e condividere il dolore, in un luogo che già porta dolore – sottolinea ancora l’assessore Nocentini durante il sopralluogo di ieri -. La Regione ha chiesto al Comune di fare una lista dei danni e degli interventi più urgenti su cui possono avere aiuto e siamo a disposizione, anche se so che è già partita la gara della solidarietà”. Lo racconta il sindaco, Maurizio Verona. Il Comune ha aperto un conto corrente per raccogliere donazione per salvare il parco della pace. L’iban è IT06L0872670250000000730185. Per la ricostruzione della lapide spezzata si sono fatte avanti alcune aziende. Associazioni e gruppo spontanei stanno invece organizzando cene per raccogliere altri fondi.

“Il primo impegno è riaprire velocemente il parco – riprende l’assessore – e sistemare la marginetta all’ingresso del paese dedicata ad Anna, la vittima più giovane della strage con i suoi appena venti giorni di vita”. Doveva essere inaugurata due giorni dopo l’uragano e il tetto con la copertura di ardesia è volato via. “Ma stiamo anche lavorando – conclude – agli ultimi passaggi per far nascere quella fondazione e istituzione, per la memoria di Sant’Anna, di cui si parla da tempo”. Una promessa che è già un impegno.

Il parco al momento è chiuso: ci sono da rimuovere gli alberi rovinati a terra e riattivare l’energia elettrica. Alla fine della prossima settimana, fa sapere il Comune, potrebbe comunque riaprire. E’ volato via il tetto della chiesa e con gli alberi caduti si sono rovinati i sentieri e il manto di asfalto del piazzale. La prima stima dei danni parlava di 500 mila euro.

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ultimo aggiornamento: 14-03-2015


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