FORTE. I ragazzini di 11 anni hanno la spensieratezza negli occhi. E quella voglia irrefrenabile (e legittima) di correre dietro ad un pallone. La Universal Cup doveva essere l’occasione per permettere ai bambini di 48 squadre provenienti da ogni parte del mondo di fare ciò che più desiderano. Un torneo su cui si è scatenata una bufera per un presunto caso di razzismo. Presunto, appunto. A Forte dei Marmi si scontravano Milan e Paris Saint Germain, categoria Esordienti (anno 2004): i genitori di altri club che avevano preso posto sugli spalti del “Necchi-Balloni”, hanno cominciato a fischiare i giocatori di colore rossoneri. Apriti cielo. Mino Raiola – il procuratore dei fuoriclasse, l’uomo che cura gli interessi di gente come Pogba e Ibrahimovic – ha denunciato su Twitter l’accaduto.

Raiola, insomma, ne ha fatto una questione di razzismo. “Shock Universal Cup”, ha twittato (anche in inglese). Il Milan aveva prontamente preso posizione attraverso un comunicato: “Ci segnalano, durante Milan-PSG di sabato, presunti episodi di razzismo verso i bambini di colore del Milan da parte di alcune persone presenti sugli spalti – scrive il club lombardo – non vogliamo amplificare o ingigantire nulla, ma speriamo vivamente che non sia vero o che si sia trattato di qualcosa di sporadico. Perché in caso contrario, sarebbe assolutamente intollerabile”.

Non è finita qui. La scena si è ripetuta durante la finale del torneo tra Milan e Inter. I rossoneri hanno vinto 4-0, impartendo una lezione di calcio ai nerazzurri. Ma anche stavolta, il risultato è passato in secondo piano. Il pubblico ha cominciato a rumoreggiare, gridando “buffone” all’allenatore Marino Frigerio. Ululati di protesta non per il colore della pelle dei ragazzini, ma per la loro struttura fisica, più imponente rispetto a quella degli altri giocatori in campo. Qualcuno ironizzava sull’età dei quattro baby rossoneri. Uno di questi è nato in Costa d’Avorio, due in Etiopia e uno in Guinea.

Gli organizzatori hanno voluto replicare alle accuse. “Condanniamo fermamente l’accaduto, in quanto certi comportamenti non devono mai accadere, soprattutto quando si tratta di bambini. Si precisa, tuttavia, che quanto letto sugli organi di informazione non corrisponde alla verità, poiché non ci sono stati cori razzisti, ma i sostenitori del Paris Saint-Germain hanno contestato la scelta – legittima – del Milan di schierare in campo giocatori fuori quota e quindi fisicamente più prestanti”. Eppure, nessuno di quei ragazzi di colore è un fuori quota. Sono tutti nati nel 2004.

Razzismo o no, ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di esasperazione calcistica. Ancor più grave, considerato che in campo non c’erano campioni affermati, ma ragazzini di 11 anni.

 

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ultimo aggiornamento: 06-04-2015


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