VERSILIA. Nuovo appuntamento con FeliceMente, la rubrica di VersiliaToday dedicata alla mente e alla sua conoscenza, curata dalla dottoressa Valentina Aletti.

 

Terrorismo: gli effetti traumatici

Purtroppo la cronoca è sempre più ricca di episodi di terrorismo attuati da varie tipologie di “fanatici” in ogni angolo del pianeta. Milioni di persone negli ultimi anni sono state vittime, superstiti o testimoni di queste tragedie portandosi dietro inevitabilmente un ricordo devastante. Un’ esperienza traumatica come quella di un attacco terroristico infatti, produce nella persona un shock emotivo di tale entità da poter causare conseguentemente una serie di problemi a livello psicologico. Alcune di queste reazioni di difesa mentale, soprattutto se compaiono subito dopo l’evento, possono essere considerate normali e funzionali in quanto aiutano a far fronte al grave trauma vissuto evitando così alla persona di “crollare” .
Sfortunatamente non tutte le reazioni sono però funzionali e quelli che sono considerabili come veri e propri problemi conseguenti ad un trauma sono ad esempio le manifestazioni eccessive di paura ed ansia per il ricordo dell’evento vissuto, oppure il continuo rivivere il trauma nella propria mente, nei giorni e mesi successivi, attraverso pensieri intrusivi non voluti, flashbacks, incubi notturni ecc.
Anche l’attraversare un periodo di insonnia, irritabilità elevata, scoppi di collera improvvisi, difficoltà di concentrazione nelle attività quotidiane e ipervigilanza verso l’ambiente esterno può dipendere dal fatto che l’organismo, avendo avvertertito un grande pericolo al momento del fatto, si è “messo in allarme” producendo una quantità molto elevata di adrenalina ancora da “smaltire”.
Alcune persone reagiscono in modo disfuzionale al trauma attuando un evitamento, ovvero evitando il più possibile ogni tipo di esperienza che potrebbe portarli a rivivere o a ricordare il trauma stesso (come, ad esempio, recarsi nel posto in cui il fatto si è verificato, svolgere l’attività che la persona stava eseguendo al momento del fatto, vedere persone direttamente collegate col trauma). Sentimenti eccessivi di colpa o sentirsi tristi, senza speranza, disperati, perdendo interesse verso gli altri sono anch’essi campanelli di allarme e indici di una cattiva reazione al trauma, fino all’uso di droghe e alcol che in persone già predisposte può essere usato al fine di cercare di cancellare il ricordo dell’evento.
Se queste problematiche non scompaiono in modo graduale nel giro di due o tre mesi al massimo dalla data dell’evento, è necessario chiedere aiuto poichè è possibile recuperare pienamente il proprio stile di vita e le funzioni psicologiche precedenti al trauma.
Le reazioni ad un forte stress possono variare molto da individuo a individuo, non tutti impiegano lo stesso tempo per lasciarsi alle spalle quanto accaduto, e alcuni addirittura non riescono a superarlo completamente cronicizzano il quadro, se infatti I sintomi si protraggono mesi si può parlare di una vera e propria patologia psichica definita Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD).
Il terrorismo intacca il senso di sicurezza e di protezione che le persone danno quasi per scontato nelle loro esistenze, sia a livello soggettivo che a livello della comunità;
scardina il bisogno naturale dell’uomo di considerare il mondo come una realtà prevedibile, ordinata e controllabile .
In molte delle ricerche effettuate dopo l’ attacco a New York dell’11 Settembre 2001, è stato evidenziato che i fattori di rischio maggiori di sviluppare un PTSD dopo il trauma sono la vicinanza al luogo dell’attacco (in quel caso le Twin Towers), il fatto di essere stati feriti e di conoscere delle persone rimaste vittime o ferite e il fatto di assistere in televisione a programmi che riproponevano le immagini dell’evento terroristico. Quindi anche un’esposizione indiretta (tramite la televisione o il racconto di chi ha assistito al fatto) ad un grave trauma può portare allo sviluppo di Disturbi Post-Traumatici persistenti nel tempo.
È utile conoscere la sintomatologia che può presentarsi a seguito di un trauma, tenerla sotto osservazione e nel caso essa perduri nel tempo è necessario rivolgersi a personale esperto (psicologi e psichiatri) in grado di aiutare la persona a ripristinare un buon livello di funzionamento e una migliore qualità di vita.

 

Felicemente

FeliceMente è curata da Valentina Aletti, psicologa clinica, laureata presso l’Università degli Studi di Firenze. Specializzanda in psicoterapia sistemico-relazionale ha conseguito master di perfezionamento in PNL , diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare e obesità , consulenza tecnica e peritale e disturbi dell’apprendimento e comportamento in età evolutiva. Per informazioni o richieste scrivere a:  [email protected]

Avvertenza: questa rubrica ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e quelle pubblicate, previo esplicito consenso del lettore, saranno modificate in modo da tutelarne la privacy

 

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TAG:
effetti FeliceMente psicologia TERRORISMO trauma Valentina Aletti

ultimo aggiornamento: 12-04-2015


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