VIAREGGIO. Da giorni sulla stampa tiene banco la questione Chalet Martini e, mentre sui social si moltiplicano gli interventi a favore della conservazione dell’immobile e dei suoi arredi, ai nuovi gestori è stato chiesto di produrre una relazione tecnica di valorizzazione del bene. Ma la Soprintendenza non si è ancora pronunciata.

«Un silenzio assordante – spiega Carlotta Pisanelli, candidata consigliera per la lista civica Del Ghingaro -. Soprattutto se consideriamo la situazione di altri edifici storici».

«La profumeria Walkiria, ad esempio – continua Pisanelli – dal 2000 ha visto vincolati, oltre al locale, i suoi allestimenti interni, le vetrine i banconi e gli specchi. Testualmente nel documento si legge ‘gli arredi e il locale’. Il provvedimento dello Chalet Martini invece, che risale al 1981, parla ‘dell’immobile negozio Martini’. E’ evidente che, da una lettura logico-sistematica dei due documenti, non è ipotizzabile che per le stesse finalità siano stati utilizzati due parametri diversi. Ragion per cui, il vincolo, a mio modo di vedere, si riferisce anche agli arredi e non soltanto all’immobile. Come del resto lascia intendere la stessa relazione storica a corredo del provvedimento adottato per la profumeria Walkiria, che definisce allestimenti d’interesse storico e culturale, oltre a quelli ivi esistenti, quelli del negozio Martini e dell’ex profumeria Mennucci, oggi farmacia Inglese».

«Non si capisce allora – deduce Pisanelli – perché, tenendo conto delle iniziative delle associazioni di categoria per sottolineare il pericolo di smantellamento degli interni dello Chalet per esigenze commerciali del nuovo gestore, la Soprintendenza non abbia fatto alcuna precisazione né, nel dubbio, adottato uno specifico procedimento per assoggettare a vincolo anche gli arredi».

«Il tema della riqualificazione della passeggiata – dice ancora la candidata consigliera -, come quello della salvaguardia del tessuto e delle attività economiche che hanno fatto la storia di Viareggio, sono e saranno al centro dell’azione amministrativa di Giorgio Del Ghingaro».

«E, come richiesto ormai da troppo tempo dalle associazioni di categoria – conclude Pisanelli – dovrà essere predisposto un Piano del Commercio che consenta di dare regole e certezze al futuro della passeggiata, come delle altre aree a vocazione commerciale, preservandone, nel contempo, il decoro e la sicurezza».

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