MASSAROSA. “Nel giugno del 2013, veniva approvata dal Consiglio Comunale all’unanimità, acquisizione dell’area della sagra e dell’asilo, con l’intento di girarla per la gestione alle associazioni locali, assicurando, così, la continuità storica della Sagra del Tordello e della Pupporina. Inoltre, veniva disposto lo sblocco urbanistico della Villa Rontani, al fine di far sorgere degli appartamenti o una residenza assistita per anziani.

A detta dell’allora Assessore Adolfo Del Soldato, questa variante avrebbe permesso il recupero di quella che, purtroppo, era diventata una “bruttura urbana” restituendo alla comunità volumetrie importanti. Anche il Sindaco Franco Mungai, si riteneva soddisfatto di tale variazione ed affermava che era obiettivo dell’amministrazione realizzare un parco attrezzato in ogni frazione, per essere utilizzato dalle associazioni volontarie locali. Dalle parole ai fatti, però, la realtà è stata tutt’altra. Villa Rontani è stata occupata abusivamente da alcuni stranieri e nonostante alcune retate delle forze dell’ordine, durante alcune delle quali veniva addirittura recuperata della refurtiva, dopo qualche giorno dagli sgomberi, la situazione tornava quella di prima. Tanto da vedere continuamente panni stesi dalla terrazza, di giorni, mentre di sera, lì davanti, si potevano incontrare gli occupanti, con fare non proprio amichevole. Fin quando, i primi di questo aprile, due ragazzine venivano importunate nei pressi della Villa, da due stranieri completamente ubriachi. Dopo tale increscioso evento, il Sindaco, Franco Mungai, affermava di aver allertato di nuovo le forze dell’ordine, ma di non poter far di più, in quanto l’area era di proprietà privata e non del comune”.

A sollevare la questione è l’avvocato Mara Nicodemo a nome dei cittadini di Massarosa e Bozzano.

“Al contrario, invece, l’assessore Mariano Donati, dichiarava che l’intenzione dell’amministrazione di ripristinare la legalità a Villa Rontani. Ma anche in questo caso alle parole non sono susseguiti i fatti. La situazione è, invece, stata risolta da una semplice cittadina, Elena Pierini, affiancata dall’aiuto di altri compaesani. La quale si è recata presso i proprietari dell’edificio per avere l’autorizzazione a murare porte e finestre, ha richiesto tutti i permessi necessari, ha ottenuto lo sgombro dell’area tramite l’intervento delle forze dell’ordine ed insieme ad altri volenterosi volontari, ha murato tutte le porte e finestre della Villa, evitando così che potesse essere occupata di nuovo. I lavori si sono protratti per diversi giorni, durante i non si è visto nessuna membro dell’amministrazione comunale, ne in vesti istituzionali, ne i vesti private.

Ma la vicenda non si ferma qui. Impossibile spiegare lo incredulità dei cittadini che si sono recati all’interno della Villa prima che venisse chiusa: investiti da un odore nauseabondo, hanno trovato cumuli di sporcizia e spazzatura ovunque, montagne di lattine di birra vuote e bottiglie di alcolici vuote abbandonate in terra, per non parlare delle stanze ricoperte di feci umane. Addirittura i mobili e parti del parquet sono stati usati come legna per fare il fuoco. Un totale non riguardo delle più elementari norme igieniche, oltre che un totale disprezzo e non rispetto della proprietà privata.

Ma quello che sconvolge di più e che a pochi metri da questa “discarica a cielo aperto” veniva realizzata la famosa Sagra del Tordello e della Pupporina. E qui, una domanda sorge spontanea: com’è stato possibile che l’USL abbia rilasciato i permessi e le autorizzazioni igieniche a due passi da tutta quella sporcizia?”

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